Se avete problemi di ipertensione non siete soli: le malattie cardiovascolari affliggono ogni anno 17 milioni di persone, mentre le complicazioni da pressione alta ne riguardano altri 9,4 milioni. Oggi però una speranza molto concreta arriva dal più semplice e primordiale degli alimenti: il latte.
La prova è stata presentata da eminenti scienziati internazionali al XII Euro Fed Lipid Congress che si sta svolgendo a Montpellier, in Francia.
Durante la sessione del congresso dedicata a "Milk and Dairy Products in Human Health", il dottor Sabita Soedamah-Muthu dell'olandese Wageningen University ha spiegato come ben nove studi condotti su 57.256 individui, abbiano convenuto che già un modesto consumo di prodotti caseari e latte (poco più di due tazze al giorno), anche se scelti tra quelli magri e scremati, determini un sostanziale abbassamento della pressione. Beneficio che aumenta man mano che crescono le dosi giornaliere dell'alimento.
Questi risultati ribadiscono e supportano quelli di un'altra ricerca pubblicata quest'anno sull'American Journal of Clinical Nutrition in cui si dichiara come l'aggiunta di 4 porzioni giornaliere di latticini magri alla normale dieta giornaliera abbassi la pressione della popolazione adulta di mezza età e di quella anziana.
Oltre a esaminare il suo ruolo nella salute del cuore, gli esperti internazionali hanno presentato una nuova ricerca condotta sulla materia grassa del latte e i suoi nutrienti liposolubili che intende provare i benefici di questi componenti nello sviluppo del cervello dei bambini e nella nutrizione degli anziani che a oggi non sono ancora stati pienamente sfruttati.
"Sembra che il cocktail di sostanze nutritive presenti nel latte possa avere un impatto positivo sulla salute, lo sviluppo e le prestazioni umane in molti più modi di quanto precedentemente previsto.", è stata la conclusione del congresso.
Il tutto con buona pace dei tanti detrattori che, negli ultimi anni, stanno portando avanti la loro battaglia sulla presunta tossicità del latte (se assunto oltre i primi mesi di vita), primo fra tutti il dottor Colin Campbell, il nutrizionista statunitense teorico dell'alimentazione vegana e nemico acerrimo di tutte le proteine di origine animale.
Daniela Falsitta,
17 settembre 2014