Tra rifugi e ristoranti rinomati, chi trascorre le vacanze sulle Dolomiti nei comuni dell'Alta Pusteria ha l’imbarazzo della scelta a tavola. Sì, perché qui la tradizione e il gusto si incontrano in ogni momento del pasto: dall'aperitivo al dolce. Ecco quattro esperienze da regalare al palato durante una vacanza tra i comuni di Sesto, San Candido, Dobbiaco, Villabassa e Braies. Qui troverete tante indicazioni preziose per andare sulle Dolomiti e mangiare bene.
L'aperitivo si chiama Hugo.
È un cocktail di recente creazione, ma nonostante la sua giovane età, Hugo è già diventato tradizionale. È immancabile nell’aperitivo per eccellenza in Alto Adige.
Gli ingredienti? Per fare un Hugo ci vogliono 15 cl di prosecco, 2 cl di sciroppo di citronella o sciroppo di fiori di sambuco, una spruzzata di soda e foglie di menta. Il tutto va mescolato delicatamente con 2-3 cubetti di ghiaccio e servito con una fettina di limone in un bicchiere da vino. Un piacere da ordinare prima di cena, magari dopo una passeggiata tra le graziose stradine di San Candido.
La fame vien mangiando…
Prodotti del territorio e materie prime fresche e di qualità: nella zona delle Tre Cime i sapori delle Dolomiti si incontrano subito, fin dall’antipasto. Basta ordinare un tagliere di salumi e formaggi locali. Oltre all’imperdibile speck, il palato si delizia con lo Schüttelbrot – il cosiddetto “pane scosso” a cui è difficile dire basta - e con l’Originale Dobbiaco, formaggio semiduro di latte di mucca pastorizzato con crosta, dalla tipica forma rettangolare. Sulla Croda Rossa, a Sesto, c’è il rifugio Rudi, il posto ideale per gustare i sapori della tradizione immersi in un panorama da sogno: tutto intorno i boschi e le montagne. E se l’aria fresca e pulita mette appetito, dal tagliere si può passare a qualcosa di ancora più sostanzioso: la grande specialità qui è la selvaggina accompagnata dai funghi.
Freddo fuori, caldo dentro…
Dopo una lunga camminata in montagna o una giornata intensa sulle piste da sci, l’ideale è proprio un bel piatto caldo e sostanzioso. Un piacere che si sposa perfettamente con altre specialità della tradizione, come i canederli, i ravioli Schlutzkrapfen e le saporitissime zuppe, ricche di ortaggi freschi. Dove gustare tutto ciò? Da Jora, sopra San Candido, e da Winkelkeller, a Dobbiaco. Il primo propone i piatti della tradizione rivisitati dal giovane chef Markus Holzer, con un menu che cambia a seconda dei prodotti più freschi offerti dai contadini locali; Winkelkeller invece serve le antiche ricette casalinghe abbinate a una lista di vini molto pregiati. In entrambi i casi l’ambiente è quello caldo e accogliente che ci si aspetta nella tipica Stube altoatesina.
Chi dice dolce dice strudel… ma non solo.
In un viaggio nella cultura gastronomica altoatesina non può mancare lo strudel di mele. Con o senza panna, la porzione sarà sempre abbondante e squisitamente fragrante. Quello servito al rifugio Prato Piazza, nel parco naturale delle Dolomiti di Fanes-Senes-Braies, è una delizia difficile da dimenticare. Un dolcissimo piacere, che non è però l’unico modo per concludere il pasto. Un altro dessert tipico è sicuramente l’Apfelschmarren, una frittata dolce di mele che risulta ancora più buona se accompagnata a una marmellata di mirtilli rossi. E a proposito di marmellata, gli amanti delle conserve possono sbizzarrirsi nello shopping all’Alpe Pragas: qui le composte sono vere e proprie delizie di frutta, senza additivi artificiali.
Simone Pazzano
Febbraio 2017