In genere cosa facciamo quasi tutti con l’acqua di cottura degli alimenti? Sgoccioliamo le verdure o la pasta e la versiamo nel lavandino.
Benissimo, d’ora in poi, prima di buttare via l’acqua di cottura, pensiamoci due volte: perché potremmo servircene per altri interessanti utilizzi. Vediamone alcuni.
ACQUA DELLE VERDURE. L’indicazione della maggior parte dei nutrizionisti è di consumare (quasi tutte) le verdure crude, perché è il modo migliore per accedere alle loro proprietà. In realtà anche cuocendole, c’è un modo per recuperare i nutrienti. Lessandole infatti nell’acqua restano i sali minerali come potassio, calcio, magnesio, sodio e fosforo. Per non sperperare questo prezioso patrimonio, l’ideale è riutilizzarla.
Naturalmente le verdure dovranno essere perfettamente pulite prima della cottura, per evitare residui di terra o sporcizie. Ma veniamo agli utilizzi: per esempio può essere usata semplicemente come brodo, per cuocere paste, risotti e minestre, come base per vellutate e creme, per preparare una besciamella light.
Disseta e nutre le piante. La presenza dei sali minerali nell’acqua di cottura delle verdure ne fa un alimento per le piante: si può usare il liquido per bagnare piante e fiori. Importante però è che l’acqua non sia stata salata e che naturalmente sia ormai fredda.
Meringhe veg: interessantissimo è il riutilizzo dell’acqua di governo dei ceci. Aggiungendo zucchero si possono fare deliziose meringhe veg, cioè senza uova. Il risultato è garantito. Qui la ricetta completa.
ACQUA DI, RISO PASTA E PATATE
Sicuramente avrete notato che l’acqua di cottura della pasta è sempre leggermente torbida. Lo stesso vale per quella dove si lessano le patate. Questo effetto è dovuto al rilascio di amido, di cui sono ricchissime appunto, patate, pasta e riso.
La presenza dell’amido rende il liquido particolarmente interessante per preparare il pane e la pizza. Infatti questa sostanza rende collosi gli impasti: è un buon aggregante e il composto risulterà malleabile, morbido e tenderà meno a seccarsi e sbriciolarsi.
L’amido di riso è anche un ingrediente di bellezza, qualche cucchiaio aggiunto facendo lo shampoo avrà un effetto nutriente sui capelli. Lo stesso vale se avete la pelle sensibile e delicata: l’amido di riso combatte le irritazioni, quindi può essere utilizzato per pediluvi o dopo la depilazione. L’importante è sempre sciacquare bene dopo aver applicato l’impacco di qualche minuto, per evitare che la pelle si secchi troppo.
L’acqua di cottura di pasta e riso è anche un ottimo sgrassante, quindi, se proprio vogliamo buttarla nel lavandino, possiamo servircene per eliminare i residui di grasso di pentole e padelle. Ideale anche mettere a mollo nell’acqua di cottura del riso tovaglioli e teli con macchie ostinate.
Barbara Roncarolo
settembre 2016