Ha 28 anni, viene da Feltre in provincia di Belluno e fa l’operaio, con una passione (ormai non più segreta) per la pasticceria. È Andrea Ciccolella il primo campione del mondo di tiramisù, il vincitore della prima edizione della Coppa del Mondo di Tiramisù rivolta a pasticceri non professionisti che si è recentemente svolta nella provincia di Treviso e ha attirato concorrenti, giudici e pubblico da tutto il mondo.
Alla manifestazione si sono presentati in 720 pasticceri amatoriali, presentando versioni tradizionali o creative del tiramisù ma a spuntarla è stata la creazione di Andrea Ciccolella, un omaggio alla ricetta tradizionale in molto simile a quella di Roberto Linguanotto, considerato da molti “il padre” del tiramisù, che lo ha premiato al termine della gara.
Abbiamo incontrato il neo-campione per festeggiare insieme a lui la vittoria e carpirgli i segreti del tiramisù più buono del mondo!
Complimenti Andrea! Hai sbaragliato una concorrenza agguerritissima e senz’altro non è stato semplice distinguersi tra tanti pasticceri. Quale credi sia stato il tuo “ingrediente segreto”, il fattore che ha conquistato la giuria? Ho puntato su due elementi. Il primo è sicuramente il gusto e per farlo mi sono affidato agli ingredienti tradizionali; il mio tiramisù, infatti, è molto vicino a quello della ricetta originale di Linguanotto che credo abbia una bontà imbattibile. A distinguere il mio tiramisù però è stata l’estetica, perché ho deciso di puntare sulla presentazione e nell’impiattamento ho creato una rosa di mascarpone e un cestino intrecciato che credo abbiano colpito la giuria.
Sei molto giovane eppure hai presentato un tiramisù tradizionale, come mai? Non sei stato tentato di sperimentare e concorrere con una tua versione creativa? Alla competizione ha portato il tiramisù in versione tradizionale perché era l’occasione giusta per rendere omaggio al tiramisù e non potevo che farlo a dovere, seguendo la ricetta originale di Linguanotto. Certo, il tiramisù si presta a infinite interpretazioni e al matrimonio con numerosi ingredienti ma forse così se ne perde l’essenza. Nelle versioni creative, che sono comunque apprezzabili e danno spunti interessanti per ottimi dolci, forse ci si allontana dall’identità del tiramisù.
Da dove nasce la tua passione per la pasticceria e come mai hai deciso di partecipare alla Coppa del Mondo di Tiramisù? Il mio primo incontro con la sac à poche risale a tanti anni fa: già a 6-7 anni decoravo i tronchetti di Natale! Tutto merito di mio padre, all’epoca pasticcere; stavo accanto a lui e lo copiavo, da lì l’amore per la pasticceria è nato spontaneamente e l’ho coltivato negli anni. Per quanto riguarda la coppa del mondo, come nelle migliori tradizioni, non sono stato io a decidere di partecipare! O meglio, è stato il mio migliore amico Matteo a convincermi a provare, io ero pieno di dubbi ma lui mi ha spronato, mi ha dato la voglia di fare qualcosa di diverso seguendo la passione per la pasticceria. Una volta iscritto però mi sono messo a studiare e ho provato e riprovato la mia ricetta, fino alla versione finale che ho presentato al concorso che è leggermente diversa da quella che da sempre si fa in famiglia. Mia mamma, infatti, lo prepara usando per la crema di mascarpone tuorli e albumi montati, mentre io per la gara ho seguito la ricetta originale che prevede l’impiego solo dei tuorli.
La ricetta di Andrea è per il momento “top secret” ma se volete mettervi alla prova non vi resta che seguire le nostre migliori ricette di tiramisù e sfidarvi in famiglia o con gli amici!
novembre 2017