Sulla tavola del Natale, uno degli attori non protagonisti, ma sempre apprezzati per bontà, versatilità e incantevoli effetti speciali, è il pane. Prepararlo in casa, in versione classica, con farine di grani antichi o miscele speciali , e cuocerlo nel proprio forno, significa avvolgere tutto il vicinato con quel suo profumo tanto inconfondibile quanto rassicurante, in grado di portare pace negli animi già all’epoca degli Egizi. Per intenderci, un po’ come solo il profumo di una torta di mele e cannella in cottura, sa fare. Partendo dalle solide e antiche basi di un pane ben fatto, solo in Italia se ne contano ben 250 tipi, le varianti sono infinite e la fantasia ha un buon margine d’azione perché spazia in forma, colore e sapore. Il pane, che non può assolutamente mancare sulla tavola del Natale, può dunque rubare anche la scena e trasformarsi in bruschetta, grissino, tartina, in un segnaposto delle feste, oppure in una scenografica corona per un centrotavola d’effetto.
Una croccante pagnotta di pane casereccio può dare il benvenuto agli ospiti già dal buffet degli antipasti, perché è l’ideale per accompagnare affettati e formaggi, ma anche sottoli e sottaceti. Se vi piace l’idea di donare al pane un tocco di sapore in più, oltre al classico di campagna, realizzato a regola d’arte con il lievito naturale, potete anche scegliere di offrire ai vostri ospiti un lievitato a base di farina integrale con le noci. Oppure, se alla vostra tavola ci sono ospiti speciali, che di primavere ne hanno vissute circa ottanta, un soffice pan brioche salato o del morbidissimo pane al latte saranno sicuramente molto graditi. Una variante che conferisce a un filoncino di pane un sapore sorprendente è quella allo zafferano con le olive taggiasche colorato e stuzzicante, perfetto per l’antipasto e non solo, ma anche quello alla zucca è consigliato sulla tavola delle feste, con il suo sapore avvolgente e il suo colore caldo, dona quel tocco di ricercatezza che sulla tavola di Natale non può mancare.
Succede così, senza nemmeno accorgersene. Si prende posto, si accomoda il tovagliolo sulle gambe e in men che non si dica ci si ritrova con il primo grissino in mano a chiacchierare del più e del meno in attesa delle prime portate. Certo è che la tradizione italiana dei grissini la sa lunga, pare che il primo grissino stirato a mano sia nato a Torino in casa Savoia, circa alla fine del 1600, quando il piccolo duca erede al trono Vittorio Amedeo II, che mal digeriva la mollica del pane, si nutrì volentieri di fragranti grissini creati a mano dal fornaio di corte. L’impasto di base è esattamente quello del pane, ma poi le declinazioni, anche in questo caso, sono infinite. Per un giorno importante si possono preparare i grissini di Natale con le noci dandogli la forma della stella o dell’alberello, per fare felici i bambini, servendoli in un cestino insieme al pane. I grissini al pomodoro e origano solleticano l’appetito senza coprire i successivi sapori, così come quelli al formaggio. Ma se desiderate creare dei grissini sorprendenti, magari con la pasta sfoglia, che ben si presta a diverse preparazioni, potete provare la versione al pesto di pomodori, olive e acciughe, decisamente più saporiti rispetto ai classici. Oppure potete partire da basi diverse, dalla brisée per esempio, per creare grissini con il grano saraceno, alla pasta fillo, croccante e leggera, per realizzare dei grissini alle erbe aromatiche.
Sulla tavola del Natale, l’effetto “wow” accorda come un diapason tutti i commensali che si accomoderanno alla vostra tavola, portandoli sulle alte frequenze del buonumore. Essere accolti con un segnaposto personalizzato è una delle attenzioni di benvenuto più gradite, soprattutto se si tratta di un segnaposto realizzato a mano e magari anche gustoso. Si può pensare a un vasetto di sale speziato natalizio da regalare, oppure a un segnaposto da gustare al momento e consumare insieme. Per esempio potreste impreziosire il centro del piatto degli antipasti con un piccolo pandoro al farro, che potrà attendere fino al caffè prima di essere assaggiato. Oppure con dei biscottini salati al pepe, limone e semi di zucca tagliati a forma di alberello e decorati con grani di pepe rosa. Ma se volete sorprendere con dei segnaposto realizzati con il pane, potete creare stelle, abeti o le iniziali dei nomi degli ospiti, semplicemente con la pasta di pane decorata con un mix di semi, frutta secca, spezie oppure olive. In questo caso potrete sbrigliare la vostra fantasia e creare forme o simboli significativi che uniscono gli ospiti.
Al centro della tavola di Natale poi, come tradizione vuole, candele, ghirlande, rametti di abete e stelline regalano il tocco magico di una giornata davvero speciale. Il centrotavola può anche essere buonissimo da condividere, come la corona di panini alle erbe, una treccia salata con i tre ripieni , alla quale dare la forma che si desidera, purché sia natalizia, oppure lo scenografico e profumatissimo fiore di pane al sesamo.
Realizzare un intero pranzo di Natale “gluten free” fino a poco tempo fa sembrava una impresa titanica, ma oggi è sempre più possibile grazie alla grande varietà di ricette e di ingredienti, come farine deglutinate, farine naturalmente senza glutine o, per esempio, la farina di riso, di mais, di grano saraceno, di lupino, di quinoa, amaranto e altre o mix creati ad hoc per realizzare cibi gustosi. Quindi, anche a Natale a ognuno il suo pane perfetto, si possono preparare ottimi panini o focacce da servire a striscioline, a base di farine gluten free, per chi soffre di celiachia.
Martina D'Amico,
novembre 2024