Ok, la temperatura è giusta
Partiamo da qui: quanto deve essere freddo il frigo? Per inibire il più possibile la proliferazione batterica, si dovrebbe stare sotto gli 8°: in questo modo, si rallenta il deperimento dei cibi e ci si mette al riparo dai rischi igienici nei quali potremmo incorrere consumando un alimento andato a male. Di contro, non è consigliabile scendere mai sotto i 3-4° gradi, altrimenti ci si avvicina troppo alle temperature di congelamento e gli ingredienti più delicati (come ortaggi a foglia, erbe aromatiche o formaggi freschi) potrebbero soffrirne. L’ideale è, dunque, regolare il termostato a 4°. Gradi che, tuttavia, non saranno omogenei in tutti i suoi spazi. Questo è dovuto alla natura stessa del calore (che, come è noto, tende a salire), a come è stato progettato l’elettrodomestico e anche... a quante volte lo apriamo!
Ripiano che vai, temperatura che trovi
Il cassetto delle verdure, studiato per conservare i vegetali, è in genere progettato per mantenere una temperatura media, intorno ai 6°. Quello subito sopra si conferma invece, in quasi tutti i modelli, il più freddo, e quindi ideale per carne e pesce. Via via che si sale, troveranno posto i cibi cucinati, formaggi e latticini, salumi stagionati, conserve e salse. Lo stesso ripiano sarà più fresco verso il fondo e meno nella parte anteriore, anche per via dell’abitudine di... aprire spesso lo sportello, facendo entrare l’aria calda della cucina. Lo sportello stesso, infatti, presenta la temperatura più alta in assoluto, intorno agli 8°, a volte addirittura 10°: comunque ideali per acqua, latte, vino e bevande, meno per burro e alimenti delicati in genere. Infine, poiché come detto verso il fondo dei ripiani la temperatura tende a essere più rigida (nei modelli che non sono no frost è qui che si forma la patina di ghiaccio), evitate di mettere confezioni o, peggio, alimenti direttamente a contatto con la parete.
Queste le regole generali ma attenzione: i modelli più elaborati possono avere scomparti particolari che “sfuggono” alle indicazioni date fin qui o, comunque, offrono prestazioni specifiche, per esempio con più termostati, reparti “super freddo” o, al contrario, con una gentile temperatura di cantina. Il consiglio, quindi, è di consultare il libretto di istruzioni del proprio frigo per individuare con precisione quali temperature e dove trovarle.
Proteggere gli alimenti
La maggior parte dei cibi che riponiamo in frigo deve essere protetta... dagli altri! È il motivo per cui è sempre meglio riporre gli alimenti in recipienti ben chiusi, contenitori con il coperchio ermetico, sacchetti sigillati e così via. Il rischio più grande è quello della cosiddetta contaminazione crociata: i batteri che possono svilupparsi sulla superficie di alcuni ingredienti potrebbero trasferirsi su altri, compromettendone la salubrità. È il caso di carne e pesce crudi (e, sebbene misura minore, anche cotti), che per questo motivo non devono mai stare in alto (per prevenire sgocciolamenti) e comunque non devono mai venire a contatto con frutta, ortaggi, formaggi e altri prodotti che consumiamo senza cottura.