Volete imparare trucchi e segreti della mixology? Sperimentare i grandi classici o provare combinazioni inedite? Scoprite con noi curiosità e ricette da provare a casa e offrire agli amici
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Il mondo dei cocktail è davvero vasto e affascinante. Sono tante le curiosità sul cosiddetto “bere miscelato”. Almeno quanti sono trucchi e tips per realizzare, anche a casa, drink perfetti seguendo ricette classiche, interpretazioni d’autore, combinazioni creative. Scoprite tutto questo, e molto altro, nella nostra guida.
Cos’è un cocktail?
Si fa presto a dire cocktail: ma sapete esattamente di cosa si tratta? La definizione giusta è che si tratta di bevande che miscelano ingredienti alcolici e non, con aromi e guarnizioni a completare il tutto. Per quanto riguarda gli spirits, si può partire veramente da tutto: dai grandi distillati come vodka (foto in alto), gin, rum chiaro o scuro, tequila, whisky o bourbon e così via, ma anche da prodotti più particolari come gli amari o le grappe. È chiaro, perciò, che l’universo cocktail è potenzialmente infinito. Così una prima distinzione può essere tra i classici, catalogati dall’Iba (l’associazione internazionale dei bartender) e quelli di fantasia, che nascono dalla creatività dei mixologist più intraprendenti.
Nella lista Iba sono appena 7 gli evergreen, sempre in classifica dagli anni Sessanta: Bloody Mary, Daiquiri, Grasshopper, Manhattan (foto in alto), Negroni, Old Fashioned e Paradise. Ma l’elenco ne comprende una novantina, molti stranoti come il Gin Fizz, l’Americano, il Whiskey Sour, il francese Kir o il nostranissimo Spritz.
A sorpresa, non c’è traccia di uno dei più amati: il Gin Tonic (foto in alto), che fa parte dei long drink o highball, quei cocktail dove la parte analcolica e spesso sparkling (frizzante, come appunto l’acqua tonica) supera in quantità quella alcolica. Cosa che accade, per esempio, nel Cuba Libre (o più semplicemente Rum&Cola), nel Mojito (con l’aggiunta di soda o seltz) o nel Paloma (tequila con soda o tonica al pompelmo), che di recente spopola, soprattutto nella bella stagione, perché particolarmente dissetante. Per estensione, infine, si possono definire long drink anche i tanti cocktail analcolici come lo Shirley Temple (ginger ale e granatina) o il Virgin colada (all’ananas e cocco).
Il momento giusto per bere un cocktail
Un’altra distinzione che è possibile fare riguarda il momento del consumo. Così, possiamo dividere i cocktail tra pre dinner e after dinner, ovvero prima o dopo cena. Tra i più richiesti pre dinner c’è sicuramente il Martini in tutte le sue declinazioni: Dry (foto in alto), Vodka, Apple e così via. Ma anche i cocktail a base di vino e molti classici italiani: dal Negroni Sbagliato al già citato Spritz passando per Hugo, Bellini. Non per niente, siamo la patria dell’aperitivo!
Dopo cena i drink più adatti sono spesso cremosi, come l’Alexander, oppure a base caffè, come l’Irish Coffee. Una proposta azzeccata, adattissima alla bella stagione, è poi quella dei drink con il gelato.
Tendenze attuali
Sempre parlando di bella stagione, una tendenza molto adatta quando fuori fa caldo è quella di aggiungere ai drink una punta di sale come accade per il classico Margarita con l’orlo del bicchiere intinto nel sale (foto in alto) a creare il cosiddetto rim, ma anche all’interno del cocktail come la salamoia che “sporca” il Martini Dirty. Ugualmente sferzante può essere un tocco piccante come nel già menzionato Bloody Mary e le sue tante varianti, rinforzati da qualche goccia di Tabasco, la celebre salsa di peperoncini.
Per quanto riguarda la presentazione, che si riflette poi nel tipo di miscelazione, due sono le tendenze che vanno per la maggiore, una l’opposto dell’altra. La più elegante è quella dei cocktail nudi (foto in alto), serviti in bicchieri minimal poco o affatto guarniti per apprezzare in purezza la qualità degli spirits e, perché no, la mano del bartender senza farsi distrarre da guarnizioni elaborate, rametti, ombrellini, spiedini e compagnia. Che, al contrario, abbondano nello stile dei tiki bar: ispirazione tropicale per drink divertenti a base rum, come il Mai Tai o la Piña Colada.
Creatività senza limiti
Uscendo dai confini tracciati dall’Iba, creare un cocktail di fantasia è un processo analogo a quel che accade nell’ideazione di un piatto: si tratta di dosare alcolici, sapori e aromi cercando di ottenere un insieme equilibrato. Come i grandi chef, anche i grandi barman devono mettere in campo tutta la loro professionalità per ideare drink originali ma bilanciati. A casa, con un bar fornito e la giusta attrezzatura, non è difficile ricreare i grandi classici codificati.
Molti li trovate raccontati nei vari link di questo post e alcuni (tra cui Americano, Mint Julep, Martini, Gin fizz, Margarita) nella nostra rassegna di cocktail dedicati ai segni dello Zodiaco (foto in alto). Dove sono mescolati a creazioni inedite. Come quelle che andiamo a illustrarvi di seguito.
Le ricette di Sale&Pepe
E partiamo allora con una serie di pre dinner sparkling, dove l’ingrediente distintivo sono le bollicine di vini spumanti. A cominciare da quelle che vivacizzano lo Champagne cocktail al ribes (foto in alto), di un delicato colore rosa.
Champagne anche per il Bloody orange mimosa (foto in alto) con succo d’arancia fresco, che assicura profumo e gusto agrumato.
Ancora frutta e un brillante colore verde per l’Aperitivo al kiwi (foto in alto) con spumante dry, un rinforzo di gin e scorzetta di lime a guarnire il bicchiere.
Ha le bollicine del Prosecco e la “spinta” di un distillato un altro aperitivo verde: il Green gin (foto in alto) con mela, sedano, cetriolo, lime e ginger ale.
Saliamo di gradazione con il cocktail Number X (foto in alto), un intenso e suadente pre dinner realizzato con X-Rated Fusion Liqueur, fusione di vodka francese ultra premium e arance rosse di Sicilia con mango e frutto della passione.
È l’aperitivo perfetto il Cocktail al pomodoro fresco con succo estratto da ramati ben maturi che vi proponiamo in tre versioni (foto in alto): 2 analcoliche con basilico e cetriolo o con zenzero e soia, e una alcolica con lime e rum.
Restando nel mondo dei long drink, vi proponiamo una versione di “finto” Mojito (foto in alto) che a soda e zucchero sostituisce l’acqua tonica, risultando particolarmente rinfrescante.
Un cocktail d’autore con una dedica “importate”: è il Buonanotte (foto in alto) creato dal barman Walter Bolzonella del Cipriani di Venezia e dedicato a George Clooney. Gli ingredienti principali? Vodka, cranberry, lime e zenzero: che delizia!
Chiudiamo la carrellata con un cocktail senza alcol ma con un magnifico equilibrio fra dolcezza e piccantezza. È l’Aperitivo allo zenzero e ananas (foto in alto): stuzzicante il giusto e perfetto per dare il via a una serata, magari di cucina asiatica.