La lattina è verde e si chiama “life” è la nuova bibita firmata Coca Cola, già commercializzata in Cile e Argentina e in arrivo in autunno in Inghilterra e forse anche in Francia.
La nuova bibita viene presentata come esplicitamente “sana”: utilizza al posto dello zucchero la stevia, una pianta ad alto potere dolcificante, 50 a 250 volte in più rispetto allo zucchero, ma priva di potere nutrizionale: in pratica ha zero calorie.
Eppure è già polemica. Secondo le associazioni dei consumatori la Coca verde conterrebbe l’equivalente di 4 cucchiai di zucchero e ha 89 calorie per lattina (contro i 140 della bibita classica).
L’obiettivo della multinazionale è contrastare il disamore per la bibita, che si sta facendo strada negli ultimi anni: a osteggiarla sono i movimenti anti-zucchero, che se la prendono con l’alto contenuto calorico, ma anche quelli che non gradiscono le varie Diet e Zero, che usano i dolcificanti artificiali.
Gli effetti di questa avversione ovviamente hanno anche una ricaduta economica: il calo delle vendite negli Usa è stato costante in questi anni negli Usa. Si parla di una perdita media del 3 per cento, con un picco per la Diet che, secondo il Beverage Digest, ha perso il 7 per cento l’ultimo anno.
E tra poco nonostante le pressioni delle lobby dell’American Beverage Association, di cui Coca-Cola e PepsiCo sono membri, oltre ai consumatori, i vari brand probabilmente dovranno fare i conti con la legge. In alcuni stati americani presto saranno obbligatorie le etichette con la dicitura “bevanda con zucchero aggiunto: favorisce obesità, diabete e carie”, per mettere in guardia circa i rischi dell’assunzione di bibite dolci.
Così, con la sua lattina verde la Coca Cola si porta avanti. E con questa mossa, entro la fine dell’anno, in Gran Bretagna ridurrà del 5 per cento le calorie.
Anche Pepsi non è da meno in questo percorso di trasformazione. Se la Coca Cola ha scelto di puntare sulla piantina dolcificante, facendo anche grossi investimenti sul marchio Travia, Pepsi invece sta sviluppando, in collaborazione con un’azienda biotech di San Diego, un additivo capace di ingannare il palato. In pratica, lo zucchero presente nella bibita verrebbe ridotto, ma con questa sostanza il gusto risulterebbe ugualmente dolce.
I numeri diranno se queste mosse avranno avuto successo. Certo è che la battaglia contro le nuove norme non è una novità nella storia centenaria di Coca Cola. La bibita nasce infatti alla fine dell’800 come bevanda alcolica; con il probizionismo l’alcol fu sostituito con estratto di foglie di cocaina e, successivamente, i principi attivi della droga vennero eliminati. Negli anni ’50 ci fu un processo e un professore dichiarò davanti alla commissione d’inchiesta che la Coca Cola poteva danneggiare seriamente i denti, negli anni ’60 il Governo Usa voleva eliminare anche la caffeina dalla bibita. Eppure, nonostante le traversie la famosa lattina continua a essere la più popolare del mondo. Chissà se il colore verde porterà altrettanta fortuna.
Barbara Roncarolo
18 giugno 2014