Decisamente questo è l’anno delle ciliegie: il raccolto è molto abbondante sia nelle regioni del nord sia in quelle del sud. Ma, allora, perché i prezzi sono schizzati al punto da arrivare anche a 30 euro al kg, com’è stato segnalato sui social?
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“In realtà queste cifre si riferiscono solo ai frutti di taglia XL, che quest’anno sono davvero pochi e quindi si fanno pagare perché i consumatori vogliono quelle grandi – spiega il produttore Nicola Giuliano della Op Giuliano Puglia Fruit - Quest’estate la maggior parte del raccolto è fatto di ciliegie medio-piccole, che sono meno richieste dal mercato benché siano di buona qualità e abbiano un giusto prezzo. In Gdo le ferrovia pugliesi costano 5-6 euro al kg. Ma, purtroppo, qualche supermercato le vende anche a 1 euro al kg, un’operazione sottocosto visto che al produttore costano almeno 2 euro al kg”.
Dalla Puglia al Trentino: l'Italia è il Paese delle ciliegie Sul mercato in queste settimane si trovano sia le ciliegie che provengono dalle regioni del sud sia che quelle che arrivano dal nord. Questo frutto, infatti, viene coltivato in diverse parti d’Italia, principalmente in zone collinari, e in campo se ne contano oltre 170 varietà, tra antiche e moderne, ma le più diffuse si fermano a una ventina.
Il calendario produttivo si apre in maggio con le ciliegie del sud, dove le cultivar più importanti sono quelle a maturazione precoce, e prosegue poi con quelle del nord a tarda maturazione, che si trovano fino a luglio. Ma i capricci del clima hanno fatto sì che quest’anno la raccolta sia avvenuta nel medesimo periodo in tutta Italia e anche questo ha inciso sui prezzi di mercato.
L’Italia è il sesto produttore mondiale a volume e oltre un terzo delle ciliegie nazionali arrivano dalla Puglia, dove la cittadina di Turi ha il record assoluto perché si coltiva qui una ciliegia italiana su sei. Altre importanti aree produttive sono la Campania, l’Emilia (e in particolare il modenese, con la pregiata ciliegia di Vignola Igp), il Veneto (con la rinomata mora di Verona). In crescita, negli ultimi anni, è la produzione di montagna, in particolare in Trentino, Alto Adige e Piemonte.
Le ciliegie devono essere raccolte al giusto punto di maturazione ed in ottime condizioni, e vanno velocemente poste in celle frigorifere perché temono le alte temperature. C’è da ricordarlo anche quando le si compra: le ciliegie deperiscono facilmente e vanno tenute al fresco, mai in un sacchetto di plastica.
Effetto relax garantito Sono così buone che una tira l’altra. E chi cerca un alibi per giustificare questa passione lo trova facilmente. Diversi studi hanno, infatti, rivelato benefici finora sconosciuti legati al consumo di questi frutti. Già si sapeva dell’alto contenuto di antiossidanti (tra cui la vitamina C e i polifenoli) e di minerali anti stanchezza (come il potassio), del potere dissetante e della capacità di favorire l’abbronzatura. E i nutrizionisti le hanno “riabilitate”, confutando la fake news che le voleva troppo zuccherine e nemiche della linea, mentre ora sono considerate uno spuntino sano e molto saziante, anche grazie al buon tenore di fibre. E sono consigliate insieme a latticini (come lo yogurt) o alla fine di un pasto con carni o legumi perché aumentano la biodisponibilitàdel ferro contenuto in questi alimenti. E non è tutto.
Un recente studio, pubblicato pochi mesi fa sull’“European Journal of Clinical Nutrition”, ha appurato anche che favoriscono il sonno, perché stimolano la produzione di melatonina endogena, e hanno un effetto anti-stress sul cervello, se consumate in modo costante. La stagione delle ciliegie sta per finire e, quindi,… il tempo stringe!