Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Cibi light: meno calorie o solo business?

News ed EventiNewsCibi light: meno calorie o solo business?

Leggeri, senza grassi, senza zuccheri aggiunti… sono alcune delle diciture riportate sulle confezioni di prodotti a basso contenuto calorico. Ma dobbiamo davvero fidarci?

Condividi
cibi light

Sedotti da cibi e bevande light, riempiamo il carrello della spesa con yogurt, muesli, cracker, gallette di riso, ma anche maionese e salsicce, tutti timbrati con il marchio “light”, sicuri così di rispettare i dettami di una dieta sana, leggera ed equilibrata.

Light è quella parolina magica che ci libera dai peccati di gola: finalmente possiamo mangiare in totale libertà e senza rimorsi.
Ma è proprio così?

Forse no, se da un recente studio condotto dall'Imperial College di Londra su adulti in 186 Paesi e pubblicato su The Lancet, risulta che il numero di obesi in tutto il mondo è salito da 105 milioni del 1975 a 641 milioni nel 2014 così divisi: 266 milioni di uomini e 375 milioni di donne.

Sebbene il prezzo dei cibi meno grassi o senza zuccheri sia più alto di quello degli alimenti normali, il consumo dei prodotti ipocalorici e poveri di grassi è in continua crescita e circa il 70% dei prodotti alimentari esiste anche in versione light.

È evidente, quindi, che light non è sinonimo di dietetico, anzi: il rischio è proprio quello di eccedere nel consumo di cibo confidando nel fatto che si tratti di alimenti dietetici. Inoltre, la sensazione di sazietà non dura a lungo e presto i morsi della fame ci portano a divorare una razione doppia o tripla di prodotti light, vanificando così l'eventuale vantaggio calorico sperato.

La soluzione per capire quali cibi sono davvero light e quali no si trova, come sempre, nella lettura attenta dell'etichetta, operazione non facile per i caratteri spesso microscopici e la mancanza di tempo. Le indicazioni del Regolamento Europeo definiscono light gli alimenti con il 30% di calorie in meno rispetto agli equivalenti prodotti normali. E la riduzione di calorie può avvenire mediante un ridotto contenuto di zucchero oppure un ridotto contenuto di grasso.

Vediamoli nel dettaglio:

• Lo zucchero viene sostituito da dolcificanti quasi completamente privi di valore calorico quali gli edulcoranti, dolcificanti chimici approvati dal Ministero della Salute che ha fissato la dose giornaliera oltre la quale è meglio non andare; un'overdose di ciclamato (E952), saccarina (E954) e aspartame (E951) può provocare mal di pancia, gonfiore addominale, diarrea, mal di testa. Se sull'etichetta è riportata la dicitura “senza zuccheri” significa che l'alimento contiene non più di 0,5 g di zuccheri per 100 g o 100 ml. “Senza zuccheri aggiunti” invece vuol dire che il prodotto non contiene mono saccaridi o disaccaridi aggiunti o ogni altro dolcificante. Se l'alimento contiene naturalmente zuccheri, l'indicazione riportata sull'etichetta deve essere “Contiene naturalmente zuccheri”.

- per ridurre il contenuto di grasso si utilizzano miscugli a maggior contenuto di acqua anziché grasso; nei latticini si può utilizzare latte scremato nel quale la parte grassa viene notevolmente ridotta attraverso un'operazione di centrifuga; in altri prodotti viene usato meno olio o grasso che in parte può essere sostituito da proteine, fibre, amido o acqua. Se in etichetta è riportato “a basso contenuto di grassi” significa che il prodotto contiene non più di 3 g di grassi per 100 g di solidi o 1,5 g di grassi per 100 ml di liquidi (1,8 g di grassi per 100 ml nel caso del latte parzialmente scremato). “Senza grassi” invece vuol dire che il cibo contiene non più di 0,5 g di grassi per 100 g o 100 ml.

Demonizzare però i prodotti light non è corretto: possono sostituire i cibi ricchi di grassi e zuccheri, ma solo sotto la guida di un esperto dietologo in grado di valutare il reale vantaggio all'interno di un'alimentazione quotidiana equilibrata.

Monica Pilotto
7 aprile 2016

Abbina il tuo piatto a