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Carte fedeltà, istruzioni per l'uso

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Tutti ne hanno una e moltissimi più di una nel portafogli. Ma aiutano davvero a risparmiare? Dipende da cosa offrono e da come si usano

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Alzi la mano chi non ha in tasca almeno uno di quei rettangoli di plastica colorata che permettono di ottenere sconti su alcuni articoli in vendita, oppure premi e buoni una volta raggiunto un certo volume di spesa, o vantaggi per attività terze. Le fidelity card sono croce e delizia di tutti i consumatori. Inutile girarci attorno: secondo Altroconsumo, gli sconti reali sono bassi. Usando le carte una famiglia può ridurre solo del 2% il costo della spesa annua al supermercato. In valori assoluti si tratta di circa 190 euro contro i 3.500 che si potrebbero risparmiare facendo la spesa in negozi più convenienti, come i discount. Perché uno degli scopi delle fidelity è proprio spingere il cliente a recarsi spesso nello stesso punto vendita, invece di cercare condizioni più convenienti in altri negozi.

Attenzione a come è strutturata l’offerta
A fare la differenza tra convenienza e costi maggiori è il meccanismo di funzionamento dei programma fedeltà. Ad esempio, ci sono supermercati che offrono ribassi fino al 10% della spesa una volta raggiunto un certo numero di punti, ma contemporaneamente spingono all’acquisto di prodotti più costosi per accumularli; altri, invece, scontano molto meno lo scontrino ma premiano gli affiliati con più offerte a scaffale.
Molta cautela serve poi per non restare “vittime” dei meccanismi che spingono a fare acquisti d’impulso e, quindi, a riempire il carrello ben oltre quanto previsto nella lista della spesa preparata a casa. Si tratta, di solito, di prodotti proposti a clienti affezionati con tagli prezzo interessanti (nell’ordine del 20-30%) o accompagnati dalla possibilità di moltiplicare i punti fedeltà: in questo caso si rischia di sforare il budget e di alzare il totale dello scontrino, perché spesso si tratta di pochi articoli e di prezzo elevato.

Premio: quanto mi costi?
Anche sui premi abbinati alle carte fedeltà bisogna fare qualche riflessione per evitare i tanti specchietti per le allodole. Il primo aspetto è che spesso, per raggiungere i regali, si devono raggiungere totali di spesa molto elevati. Secondo Altroconsumo, per esempio, per ottenere un telefonino del valore di 120 euro si devono fare acquisti per 5.500 euro, una cifra pari alla spesa annuale di una famiglia.
Attenzione, poi, alle integrazioni in denaro: sono numerose le catene che consentono di ottenere un premio usando i punti accumulati e aggiungendo una cifra in denaro. Facendo due calcoli si può facilmente scoprire che i premi non solo non sono più omaggi ma arrivano a costare anche quanto li si pagherebbe acquistandoli normalmente.

Qualche dritta per la convenienza
Come fare, allora, per ottimizzarne i vantaggi ed evitare “trappole”? La risposta è semplice: non dare per scontato che le carte fedeltà facciano risparmiare. Innanzitutto oggi sembra più vantaggioso comprare poca merce giorno per giorno piuttosto che fare grandi scorte. Infatti, secondo un’analisi Iri, i supermercati hanno ridotto la portata degli sconti ma hanno aumentato le offerte, soprattutto dedicate ai possessori di carte fedeltà. Quindi ci sono meno “prezzi stracciati” e più piccoli sconti di durata limitata.
Inoltre, ogni volta che si decide di tentare la scalata a un premio il suggerimento è quello di considerare i punti necessari per ottenerlo e convertirli in euro. Così diventa subito più semplice intuire se la raccolta è davvero conveniente.

Manuela Soressi

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