Meno note ma altrettanto squisite: sono le frittelle di Carnevale "dimenticate" (o, per meglio dire, ritrovate), quelle che si preparano in piccoli centri e che si tramadano da una generazione all'altra. Hanno nomi curiosi come Guanto caleno (cui abbiamo dedicato la nostra copertina), Cannariculi o Orillettas e hanno forme insolite, talvolta spettacolari, e piccole storie che le hanno portate fino a noi da tempi lontani. Le abbiamo cercate un po' in giro per l'Italia, raccogliendo tradizioni e spulciando vecchi ricettari, per raccontare un Carnevale magari più intimo (come forse sarà ancora questo nostro) e meno blasonato, ma almeno altrettanto sentito e indubbiamente goloso. Elencare tutti i golosi fritti del Carnevale italiano è impossibile. Provate quelli che abbiamo scelto per voi.
Il potere dei semi
Sempre in tema di riscoperte, siamo andati a scovare le virtù dei semi di sesamo, lino, zucca, girasole, papavero e tanti altri. Origine della vita vegetale, ne contengono già tutta la complessità e la forza e danno vita a piatti nutrienti e salutari. Che aprono alla creatività, ome un pesto piccante al coriandolo, semi di zucca e girasole e panna acida o delle ali di pollo in crosta di sesamo.
Noodles e baccalà
Di riso, patate dolci, al tè verde, ama anche di grano e di soia... le ghiotte striscioline di pasta che vengono dall’Oriente hanno tanti gusti e colori e si prestano a ricette diverse, asciutte e in brodo. Tanto lontane dalle nostre tradizioni quanto apprezzate dai nostri palati. E poi, un'altra (ri)scoperta: il baccalà che, abbandonati gli abiti popolari, indossa nuove vesti eleganti e contemporanee.
Mete del gusto
Siamo stati a Firenze, tra le botteghe storiche, che, a fianco di quello turistico tradizionale, disegnano un percorso alla scoperta di vetrine senza tempo, ricche di chcche del gusto e dell'artigianato. In Puglia siamo andati a scoprire il ristorante di Vinod Sookar, chef mauriziano trapiantato in Valle d'Itria, con una cucina tradizionale dall'anima esotica. In Valtellina, poi, abbiamo valutato la viticoltura “eroica”, che interpreta il vitigno Nebbiolo in rossi diversi.
Dolci di tradizione
La panna cotta ha una storia che risale al Settecento, sboccia nel Piemonte sabuado dell'Ottocento, si codifica come ricetta negli anni Sessanta e continua a spopolare nella cucina casalinga e nelle trattorie. E poi c'è il tiramisù, dolce al cucchiaio di fama internazionale, tanto da meritare un'accademia e i suoi accoliti: ospiti nella nostra cucina Tiziano Taffarello, fondatore dell’Accademia dedicata all’iconico dolce, ne sostiene l’origine trevigiana, documenti alla mano e Anna Maria Pellegrino, cuoca e food writer ha preparato per noi la versione tradizionale e una riscoperta.
febbraio 2022