Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Chi beve light diventa “smemorato”

News ed EventiNewsChi beve light diventa “smemorato”

Secondo uno studio americano le bevande light fanno "dimenticare" all’organismo come smaltire gli zuccheri e… il girovita aumenta

Condividi

Se vi siete scordati l’appuntamento dal dentista è colpa di una comprensibile rimozione, sicuramente non delle bevande light. La memoria che fanno perdere è di altro genere e riguarda l’organismo.

Il processo, riassumendolo al di là delle formule chimiche, è questo: ingerendo abitualmente liquidi dolci, ma che non contengono zuccheri, il cervello smette di associare il gusto dolce agli zuccheri e, quando questi arrivano davvero, non si “ricorda” come fare a smaltirli. Quindi li accumula e il peso aumenta.

È quanto emerge da uno studio dell'Health Science Center dell'Università del Texas di San Antonio, divulgato dalle pagine on line de L'Huffington Post. L’esperimento è stato condotto su 749 persone, monitorate nel corso di 9 anni e mezzo: il girovita dei non bevitori di bevande light in questo periodo è aumentato in media di 2 centimetri, quello dei bevitori occasionali ha avuto un incremento di 4,6 centimetri, mentre quello dei bevitori abituali è arrivato a 8 centimetri in più.

Come ammettono i ricercatori, lo studio lascia un punto di domanda, perché a far lievitare la circonferenza concorrono sia l’acidità delle bevande sia i dolcificanti artificiali e per ora non è stato possibile chiarire quale dei due fattori sia predominante. I risultati comunque sono un dato di fatto, quale che sia il maggior responsabile.

A questo si aggiunge il fattore psicologico di “ricompensa”: ho bevuto solo light, quindi mi posso concedere un pezzo di cioccolato. Ed ecco che il corpo, disabituato a trattare gli zuccheri veri e propri, non troverà di meglio che piazzarli tutti sulla pancia.

Questa notizia, però, ne contiene un’altra che i ricercatori, da scienziati che sono, sembrano dare per scontata, mentre per noi “umani” non lo è affatto: il cervello associa immediatamente il gusto alla sostanza. Se sente sapore di marmellata si prepara ad assorbire zuccheri, prima ancora di iniziare il processo metabolico. Lo fa per abitudine, perché fin da bambini gli abbiamo insegnato che gli zuccheri hanno un certo sapore. Se a un tratto cambiamo questa equazione è inevitabile che ci sia uno squilibrio e che il cervello impari qualcosa di nuovo. E se impara che il gusto dolce non è portatore di zuccheri… sono guai.

Cristiana Cassé
18 marzo 2015


Correlati

Abbina il tuo piatto a