Una buona bottiglia? Normalmente la si vede a occhio nudo e anche se tutti sembrano giocare a fare i sommelier sono ancora pochi quelli che realmente ci “acchiappano” in termini di qualità dei vini. E allora ecco che, per non sbagliare, si spende almeno una certa cifra, si evitano gli scaffali della grande distribuzione, si preferisce l’enoteca suggestiva e cool. Ma non sempre è così, abbiamo sfogliato un vademecum utile per bere bene a buon prezzo.
Guida gambero Rosso 2017
Sulla Guida Berebene 2017 (clic qui), nel novero degli economici ma buoni (che nella guida di questo anno passano dai 10 ai 13 euro) troviamo, tra gli altri, il Collio Sauvignon di Primosic, l'Orvieto Classico Torricella di Bigi e la Falanghina del Sannio Taburno della Cantina del Taburno; per i rossi il Colli Berici Tai Rosso di Dal Maso, il Chianti Cetamura di Badia a Coltibuono e il Cirò Rosso Classico di Librandi. E poi i rosati, come il Bardolino Chiaretto Classico Santepietre di Lamberti o il Cerasuolo d'Abruzzo Donna Bosco Rosé di Nestore Bosco. La guida ai vini buoni e accessibili del Gambero Rosso 2017 contempla ben 718 vini che hanno meritato l'Oscar qualità/prezzo. Trattasi di etichette che si assestano non oltre la soglia dei 13 euro e che valgono ben un assaggio. E’ da anni che si sta sdoganando il dogma secondo il quale per bere bene occorre spendere molto. Certo il prezzo rimane una garanzia di qualità (e non solo nel vino), ma accanto a nomi altisonanti ed etichette preziose si diffonde il riconoscimento a tante piccole realtà di qualità e accessibili. Esistono infatti ormai ottimi vini che si distinguono per carattere e personalità e che vantano un ottimo rapporto qualità/prezzo. Grandi realtà a fianco di piccole cantine di stampo quasi artigianale, produzioni per milioni di bottiglie e tirature domestiche, tutti accomunati dalla qualità e dal basso (ma non bassissimo) costo. Non si trovano i grandi nomi, ma le frastagliate realtà che compongono il profilo di un’Italia enologica variegata e accessibile.
Consigli per gli acquisti
Oltre alla guida che ci aiuta a orientarci tra nomi che spesso non ci dicono molto ci sono anche consigli di buon senso che possono aiutare il consumatore medio e a scegliere bene senza rovinarsi economicamente. Bisogna innanzitutto diffidare dalle etichette che offrono prezzi che non coprono i costi di confezionamento (tappo, bottiglia, etichetta e retroetichetta) e di distribuzione (imballaggio, trasporti e provvigioni agenti) e tenere presente che in media una bottiglia di vetro costa 30 centesimi, l’etichetta 10, il tappo 35, un chilo d’uva di qualità 55, la raccolta 17, la vinificazione 20, l’imbottigliamento 8, il trasporto 30. Totale: 2,05 euro. Sapere leggere le etichette inoltre aiuta molto nella scelta di un vino: tipologia di uva utilizzata, imbottigliamento, ecc. Sempre tenendo presente che esistono vini umili, meno conosciuti, ma dal vantaggioso rapporto qualità-prezzo. Non sempre infatti all'abbassamento del prezzo corrisponde una perdita in qualità: a volte cambiano le lavorazioni in cantina e si accorciano gli affinamenti. E poi è una questione di strategia politica e di politica dei prezzi.
Emanuela Di Pasqua,
febbraio 2017
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