Arrivano sul mercato ortaggi e verdure da agricoltura verticale fuori suolo, a ciclo chiuso in ambienti controllati per una produzione agricola intensiva sostenibile
Condividi
Secondo la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), nel 2050 la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi: per supportare una tale quantità di persone ci vorrebbe il doppio delle risorse del nostro pianeta. Oltre alla crescita esponenziale della popolazione mondiale, ci si mettono anche i forti cambiamenti climatici in atto, situazioni chemettono a dura prova i tradizionali sistemi produttivi estensivi. Forse non tutti sanno che, a livello globale, oggi l’agricoltura è responsabile del 65% dei consumi di acqua del pianeta. L’impronta idrica di un cibo indica la quantità di acqua necessaria per produrlo: si tratta di numeri preoccupanti e che cambiano a seconda del tipo di produzione.
Se acqua e terreno scarseggiano Un quadro così allarmante ha spinto aziende e start up di tutto il mondo alla ricerca di soluzioni di agricoltura alternativa; il che ha portato, negli ultimi tempi, a un grande sviluppo delle colture fuori suolo. Oggi sono tre le tecnologie di coltivazione fuori suolo utilizzate: idroponica, acquaponica e aeroponica. L’idroponica coltiva piante sospese nell’acqua, l’acquaponica è una combinazione unica di idroponica e piscicoltura in un sistema integrato e l’aeroponica coltiva piante sospese nell’aria – quest’ultima è conosciuta anche come agricoltura verticale (vertical farming) - ed è tra le innovazioni più tecnologiche che stanno rivoluzionando l’industria agraria.
Vertical farming: di che si tratta Sono coltivazioni fuori suolo in serra, chiuse, che si sviluppano in altezza su più livelli, climatizzate e automatizzate, in grandi impianti. Nessun uso di pesticidi, filiera cortissima. L’agricoltura in verticale permette di ridurre l’estensione di suolo utilizzato (evitandone l'impoverimento con relativa perdita di minerali e permettendo un maggiore controllo delle colture) e del consumo di acqua. Questi sistemi sono infatti più produttivi del 75% rispetto all’agricoltura tradizionale in campo e consumano pochissima acqua, con risparmio idrico del 90-95%rispetto alla coltivazione in campo aperto.Per realizzare un'agricoltura più produttiva e rispettosa della Terra, l’agricoltura verticale utilizza una serie di tecnologie tra cui torri verticali per piante, illuminazione a LED e automi per piantare, nutrire e raccogliere le colture.
I vantaggi Le aziende agricole verticali sono così in grado di far crescere le piante più velocemente, con una maggiore densità nutrizionale e senza alcun uso di pesticidi, con una frazione dell'acqua richiesta dall'agricoltura tradizionale. L’ambiente è incontaminato e la raccolta automatizzata: confezionate direttamente dopo la raccolta, le insalate non hanno dunque bisogno di essere sottoposte al lavaggio industriale.
Le vertical farm, inoltre, non hanno vincoli geografici, poiché possono trovare posto anche nelle aree urbane e offrire prodotti freschi e a km 0. Con tutti i nutrienti inalterati, mantengono un gusto eccellente e fresco, ricercato da chef e palati gourmand.
Nel mondo… Le vertical farm sono ideali anche per coltivare in ambienti tradizionalmente ostili come zone desertiche o poco vocate all’agricoltura tradizionale. Il sito più grande di agricoltura verticale è quello di Dubai, con una dimensione di 13.000 metri quadrati. In California regna Plenty, che offre rucola, lattuga e kale. Israele è leader nella coltivazione fuori suolo e nella micro-irrigazione, con una collaudata esperienza ultratrentennale: Vertical Field è tra le aziende leader ed esporta la sua tecnologia d’avanguardia in tutto il mondo.
Su piccola e media scala, le vertical farm sono diffuse da anni per la coltivazione di prodotti come fragole o piante aromatiche, all’Estero ma anche nel nostro Paese.
…e in Italia Anche l’Italia ha le sue vertical farm, urbane e no come le insalate a marchio Zero Farms di Zero, società tecnologica nel campo del vertical farming: ci sono insalate monovarietali (rucola, gentile, crespa, kale), quattro mix di insalate, alcune erbe aromatiche e quindici varietà di micro-green.
L’unico neo dei prodotti di agricoltura verticale è il prezzo piuttosto elevato dovuto alle tecnologie sofisticate che consentono questo tipo di coltivazioni. La qualità costa, ma i plus sono veramente tanti.