La scelta dell’illuminazione di un locale è uno dei fattori più studiati e discussi, insieme all’arredamento e al menu, per chi inizia un’attività e apre un ristorante: è la base per creare l’ambiente giusto e dare personalità a un luogo. Spesso in effetti la luce soffusa o particolarmente bianca porta il cliente a scegliere un locale invece che un altro. Ogni luce poi ha il suo momento: si va dal ristorantino romantico e appartato per creare intimità, perfetto per un’uscita di coppia, con luci basse e abatjour su ogni tavolo, alle scelte più familiari e da grandi compagnie con un’illuminazione solare che invogli alla chiacchiera e alla risata.
Quel che ancora non era stato raccontato è che la tipologia di luce sul tavolo prenotato possa guidare a scelte diverse dal menu e che, a seconda dell’intensità della lampadina, si possa optare per piatti sani e dietetici o ipercalorici e particolarmente ricchi in grassi e zuccheri raffinati. Dunque la luce conta, eccome, e influisce sul totale di calorie ingerite: lo sostiene un gruppo di ricercatori del laboratorio “Food and Brand” della Cornell University, che sul tema ha appena pubblicato uno studio curioso e interessante (clicca qui).
Il risultato: laddove l’illuminazione è intimista, bassa e soffusa, si è più portati a esagerare, a mangiare di più, a scegliere pietanze elaborate e ricche in grassi o zuccheri, si ordinano i fritti, non si rinuncia al dessert. Nei locali in cui invece l’illuminazione è più intensa e “a giorno”, la scelta ricade su piatti salutari e dunque il pesce è alla griglia, le verdure sorpassano il dolce. Questo perché – raccontano i ricercatori – la presenza delle luci più alte tiene alta l’attenzione, ci rende più coscienti e razionali. Avviene il contrario quando si cena a luce soffusa, facendo crollare le inibizioni e rendendo il commensale più lascivo nella scelta. Simpaticamente, spiega il ricercatore, se ordiniamo una porzione di tiramisù nella penombra, e nessuno ci vede, non è forse come se la cosa non fosse mai accaduta?
Per dimostrare la loro teoria dell’influsso della luce sul tavolo sulla consumazione, gli studiosi hanno messo alla prova un gruppo di 160 clienti che cenavano in diversi ristoranti della stessa catena. I menu erano gli stessi, ma alcuni locali avevano illuminazioni più forti mentre altri luci più fioche. Chi cenava a lume di candela, totalizzava un conto calorico del 39 per cento superiore rispetto a chi aveva mangiato alla luce. E anche al ripetersi di questa ricerca con altri gruppi di persone (alla fine erano 700 le cavie) il risultato è stato confermato. Anzi, anche quando gli ospiti sono stati avvertiti ed è stato chiesto loro di fare attenzione a quel che ordinavano, la tentazione di mangiare di più non si è placata. Attenzione dunque, in queste belle serate estive, al tavolo scelto al ristorante. Se non volete esagerare, scegliete di mettervi… in luce.
Eva Perasso
10 agosto 2016
Crediti foto Flickr / greyloch