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Cos’è la lecitina? Fa bene o male?

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Ha moltissime proprietà salutari, in primis abbassa il colesterolo. Ma anche controindicazioni potenzialmente pesanti, con l’ombra degli OGM e la pecca di essere un prodotto altamente processato industrialmente. Alla scoperta della lecitina di soia.

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È ottenuta principalmente dai semi di soia, il legume più simile alla carne che ci sia. In teoria fa molto più bene che male. In pratica? Controversa, proprio come lo è la salsa di soia


La lecitina è una miscela di fosfolipidi presente in tutte le cellule vegetali ed animali. Quella estratta dalla soia è la più usata nell’industria alimentare, principalmente per la sua funzione di emulsionante naturale dei grassi (ha cioè la capacità di tenere insieme sostanze acquose e sostanze grasse, normalmente non miscelabili tra loro). È onnipresente ad esempio in gelati, nel latte omogeneizzato e nelle salse come la maionese. Si usa molto anche nell’industria cosmetica e farmaceutica nella preparazione, balsami e pomate.


A livello di salute, la sua principale proprietà è quella di combatte l’eccesso di colesterolo (qui gli altri elementi nella dieta che aiutano ad aumentare il colesterolo ‘buono’ e tenere a bada quello ‘cattivo’). La lecitina, infatti, impedisce che il colesterolo presente nel sangue si depositi nelle arterie e ripulisce i vasi dai grassi che vi si sono depositati. E la lecitina di soia, in questo senso, è particolarmente efficace: è presente nei fagioli di soia e anche nell’olio di soia, se spremuto a freddo. Seppur in misura nettamente minore che nei semi di soia, si trova comunque anche nel tuorlo d’uovo in primis, nelle noci, e poi lievito, oli vegetali, legumi quali lenticchie e piselli, cavolfiori, cereali e in particolare nel riso e nel germe di grano, nel fegato di vitello e nel latte.


Le sue proprietà non finiscono qua: la lecitina migliora il metabolismo corporeo e favorisce la digestione dei grassi. Rafforza l’azione antiossidante di alcune vitamine, in particolare la A e la E – per questo, a livello industriale, è apprezzata anche perché blocca l’irrancidimento dei grassi. È ricca di omega-3, omega-6 e minerali come ferro, calcio e fosforo. Recenti studi la indicano anche come potenzialmente benefica in materia di Alzheimer, poiché la colina in essa contenuta favorisce le funzioni cerebrali e migliora le capacità mnemoniche. Infine svolge azione ricostituente, fa bene al fegato e al sistema nervoso. Con tutte queste fantastiche proprietà, che controindicazioni potrebbe mai avere?


Ebbene, innanzitutto i famigerati OGM: se i dati dicono che almeno l’80% della soia mondiale è modificati geneticamente, gli esperti sostengono che oramai in realtà non si possa più parlare di soia non-OGM sul pianeta Terra, compresi dunque paesi come l’Italia, dove in teoria non dovrebbe esserlo. Con tutte le problematiche che gli OGM comportano.


Secondo ma non secondario: la lecitina si ottiene tramite un processo altamente industriale, e come sappiamo i cibi e gli ingredienti, più sono processati industrialmente, meno sono genuini e sani.  È dimostrato per esempio che nel cibo altamente processato viene meno l’azione antiossidante e si perdono gli Omega-3. Inoltre non sono ancora sventati i dubbi sul potenziale cancerogeno (ma anche mutagenico, ossia di danno al DNA, e altro) di sostanze come la lecitina. Che viene ottenuta dalla soia tramite estrazione meccanica oppure estrazione chimica, usando sostanze quali l’esano (un solvente); l’acetone, l’etere di petrolio, l’etanolo, il benzene, oltre al perossido di idrogeno per sbiancarla. Ciò non dimostra né significa che sia di per sé tossica, ma certo non è un frutto appena raccolto da un albero che cresce in un frutteto biodinamico… 


Carola Traverso Saibante
novembre 2019


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