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Caffè: 6 cose che forse non sapete

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Ecco 6 cose che forse non sapete sul caffè per conoscere meglio la bevanda più amata dagli italiani

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È una delle bevande più consumate e famose al mondo, simbolo del nostro paese. Amata per il suo gusto inconfondibile, ma anche per il suo valore simbolico, legato alla sfera sociale, affettiva, del piacere emotivo e sensoriale. Parliamo di sua maestà il caffè.

Paura della caffeina?  Basta scegliere l’arabica
La prima verità da tenere presente è che i caffè non sono tutti uguali.La caffeina ad esempio, che rappresenta un po’ a detta di tutti il nemico principale, perché responsabile degli effetti negativi attribuiti a questa bevanda, dipende dal tipo di caffè utilizzato. Come racconta Giulio Trombetta, amministratore Delegato di Costadoro, “le qualità principali di caffè sono due: arabica e robusta. Questi due tipi di caffè contengono quantità di caffeina totalmente diverse. La robusta possiede una quantità di caffeina decisamente più elevata, perché le piante da cui si ottengono i semi di robusta si trovano a una bassa altitudine e sono costrette a sviluppare una quantità maggiore di caffeina per difendersi da insetti e parassiti.  Noi utilizziamo una miscela 100% arabica, perché di qualità superiore e con un contenuto minore di caffeina (40 mg a tazzina contro i 120 mg di un caffè tutto robusta)”

Un alleato per tenere a bada la pressione
Altro allert: la pressione. Si consiglia spesso a chi soffre di pressione alta di evitare il caffè, ma è davvero così? Smentisce lo specialista, medico e docente, Giuseppe Rovera “Il caffè a lungo andare aiuta a tenere a bada la pressione, proteggendo dai danni cardiovascolari”. Non bisogna confondere la sensazione di eccitazione con un aumento reale della frequenza cardiaca. Suggerisce Giuseppe Rovera “certo non bisogna aumentare il consumo di caffè in maniera repentina, ma graduale, altrimenti il corpo non si abitua”.

Contro il diabete
Alcuni studi riportano anche un effetto positivo del caffè sulla prevenzione del diabete. Si è riscontrato infatti che nel nord Europa, dove si beve una media di nove caffè al giorno, il rischio di diabete si riduce considerevolmente. Spiega il Dottor Rovera “ sembra infatti che un consumo più alto di caffè sia collegato a un minor desiderio e relativo consumo di zuccheri (circa 10% in meno)”

Migliora il tono dell’umore
Il caffè inoltre ha un effetto positivo sul tono dell’umore. La caffeina coinvolge infatti i recettori dell'adenosina nel cervello che si collegano ai recettori della dopamina, un neurotrasmettitore responsabile delle sensazioni del piacere e della felicità. La caffeina agisce quindi sulla dopamina, un effetto che cogliamo sotto forma di benessere.

Un aiuto per combattere l'Alzheimer
Il caffè inoltre sembra contrastare gli effetti negativi dell'Alzheimer. Specifica lo specialista "Gli ultimi dati riportano addirittura una riduzione del 15% di penetrazione della malattia nei bevitori di caffè". Contrasta infatti la produzione di una specifica proteina che svolge un ruolo determinante nella malattia, riducendo allo stesso tempo l'infiammazione.

Gli indicatori di qualità
Il caffè al bar viene venduto sempre allo stesso prezzo, ma è importante scegliere bene per sfruttarne al meglio tutti i benefici.
Spiega Giulio Trombetta: "Il compito dei torrefattori è fare informazione per diffondere la cultura della qualità, perchè i caffè non sono tutti uguali e il cliente finale ha il diritto di sapere cosa sta realmente consumando. Per noi la qualità si declina in tutta una serie di azioni per ottenere un prodotto finale eccellente. Vuol dire prima di tutto scegliere già all'acquisto un ottimo caffè, sottoponendolo a specifiche analisi, prove. Eseguire una doppia selezione, sia sul chicco crudo che sul tostato per eliminare il più possibile i chicchi rovinati. Prevedere una torrefazione separata, qualità per qualità (ovvero per ogni tipologia, prima creare la miscela e poi la tostatura). Infine, il ruolo del barista è determinante, che deve tenere sempre pulita la macchina del caffè e utilizzare la dose giusta (7/7 grammi e mezzo di caffè per dose). Un consiglio per il consumatore finale? Assaporare sempre il caffè senza zucchero, concentrandosi sulla percezione del gusto. Non deve avvertire un'amarezza fastidiosa, ma piacevole al palato, con il sentore di tostato, di biscotto".

Elisa Nata
aggiornato marzo 2023

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