Aromi d’Italia: viaggio tra i sapori della Penisola

Bagna cauda e Speck. Fontina e pasta con le sarde. Pizza e Nduja. Cosa hanno in comune queste eccellenze della cucina regionale italiana? Niente, a prima vista. E, invece. Invece, le ricette e le materie prime possono diventare, come un vero e proprio profumo, il profilo olfattivo di ogni regione italiana. È la scommessa, vinta in partenza, di Aromi d’Italia, una delle attività di Scopri l’Italia che non Sapevi – Viaggio Italiano, il progetto congiunto di promozione turistica per la valorizzazione gastronomica delle Regioni Italiane. Se ogni profumo ha il potere di regalare suggestioni, di evocare ricordi, di riportare alla memoria emozioni profonde, questo potere è ancora più forte quando si tratta degli aromi di cucina. Il progetto, insomma, gioca sul marketing olfattivo e così ogni regione, per raccontare l’eccezionale varietà della sua cucina, ha scelto di presentare il suo profumo identitario partendo da un prodotto o da un piatto particolarmente significativo. Costruendo a mano a mano, dalle Alpi fino al Mediterraneo, un mosaico, unico, di saperi e sapori. E se l’Abruzzo ha scelto il Pecorino di Farindola e la Basilicata gioca la carta della Pasta col peperone crusco, la Calabria punta tutto sulla Nduja mentre la Campania si riconosce nella Pizza, l’Emilia-Romagna nel Parmigiano Reggiano e il Friuli-Venezia Giulia nel Frico. Tocca poi ai Carciofi alla romana del Lazio, alle Trofie al pesto della Liguria, al Risotto alla milanese della Lombardia, al Brodetto di pesce delle Marche, alla Scamorza Molisana del Molise. Per non parlare della Bagna cauda del Piemonte, dello Speck della provincia di Bolzano e dello Strudel della provincia di Trento, delle Orecchiette con cime di rapa della Puglia e del Pecorino sardo della Sardegna. E finire in bellezza con la Pasta con le sarde della Sicilia, col Pane toscano della Toscana, col Prosciutto di Norcia dell’Umbria, con la Fontina valdostana e col Baccalà alla vicentina del Veneto. Per celebrare l’identità gastronomica del Bel Paese, quindi, Aromi d’Italia diventa un giro d’Italia alla scoperta della sua cucina: il tour, un vero e proprio drive tasting, prevede la degustazione del piatto regionale dove a essere esaltato è l’aroma “simbolo” del territorio. Un bus attrezzato con tavoli e cucina, percorre tutte le regioni, isole comprese, per offrire degustazioni uniche e coinvolgenti: il tasting tour si articola in 17 tappe (la prima è stata a Torino il 2 settembre) e si concluderà entro ottobre. Non è tutto: per dare più forza all’intero progetto è stato creato un originale kit olfattivo, che contiene un profumo per ogni realtà, da utilizzare per evocare in maniera immediata il territorio da cui proviene. A sottolineare l’importanza dell’intero progetto interviene il Ministro del Turismo Daniela Santanchè che dichiara: “La cucina italiana, candidata anche a Patrimonio Unesco, è uno dei principali elementi di attrazione per i turisti nazionali ed internazionali. Le eccellenze enogastronomiche regionali raccontano le storie, i valori e le identità dei nostri territori, anche di quelli meno noti. Questo progetto valorizza quindi la nostra enogastronomia favorendo una narrazione della cultura italiana attraverso profumi e sapori locali differenti”.

Enrico Saravalle,
settembre 2024