Si chiama Gorgona ed è un bianco a base di vermentino e ansonica. È il vino che porta in etichetta la firma e un testo scritto da Andrea Bocelli, a sostegno dei detenuti viticoltori dell'isola penitenziaria di Gorgona, nell'Arcipelago Toscano.
Bocelli non è certo nuovo nel mondo del vino; lo produce a Lajatico, in provincia di Pisa, nell'azienda di famiglia. Ora è diventato partner di "Frescobaldi per Gorgona" un progetto sociale nato dalla collaborazione tra l'azienda toscana e la direzione della colonia penale, volto ad offrire ai detenuti la possibilità di crearsi un futuro professionale nella viticoltura. Il vino Gorgona infatti è nato da un vigneto di un ettaro coltivato dai detenuti in collaborazione con agronomi ed enologi della Frescobaldi.
La produzione 2013 (ma è già la seconda vendemmia, dopo quella del 2012 quando la prima Magnum fu regalata al Presidente Napolitano) ha consentito di imbottigliare 2.500 bottiglie e 200 magnum tutte numerate e destinate a ristoranti ed enoteche in Italia e all'estero.
I proventi verranno reinvestiti sull'isola. Frescobaldi e la colonia penale hanno siglato un accordo per 15 anni. Il primo obiettivo è portare a due gli ettari di vigneto, fornendo al contempo materiali e competenze necessari per lavorarlo.
Il progetto è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione di altri partner. Giorgio Pinchiorri, patron del notissimo ristorante Enoteca Pinchiorri, ha dedicato un piatto all'isola e ha messo a disposizione una borsa di studio per un detenuto. Lo Studio Doni & Associati ha realizzato gratuitamente la nuova veste grafica del vino. Argotractors ha fornito un trattore da frutteto per le attività da svolgere in vigna.
"Il progetto che ho ritenuto di sostenere su invito del presidente Lamberto Frescobaldi, sposa due mie grandi passioni" ha dichiarato Andrea Bocelli. "La vigna, ma anche l'Arcipelago Toscano, vero e proprio paradiso terrestre. Gorgona, l'isola più affascinante, la più sofferta, merita progetti visionari e intraprendenti. Come questo, a cui volentieri porgo la mano".
Barbara Galli,
1 luglio 2014
