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Anche a Milano il gelato centenario di Pasqualina

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Tra tradizione, narrazione e modernità apre nel capoluogo lombardo il quarto negozio gestito dall'ultima generazione di una storica famiglia di ristoratori dal 1912

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Ad Almenno San Bartolomeo, un piccolo centro non lontano da Bergamo, era ed è un'istituzione. Il Rifugio Cacciatori Pasqualina esiste dal 1912, quando nasce come locale di paese: trattoria, mescita di vino e produzione alimentare in un paradiso verde di vigneti, tra un frutteto, un pollaio e un campo di girasoli.

61318A renderlo speciale sono i due giovani e appassionati proprietari Piero e Pasqualina, una coppia legata, capace di dedizione e di accoglienza. Piero è affettuoso, dolce e confortante. Pasqualina, bella, brava e lungimirante. Grande cuoca, è lei a produrre personalmente i cibi che propone ai numerosi e affamati avventori.

Pasqualina ha anche il senso degli affari: non a caso il Rifugio Cacciatori negli anni Cinquanta è l'unico a possedere un televisore e fa il pienone in occasione di grandi eventi, come la morte di papa Giovanni XXIII (nato a sotto il Monte, poco distante da Almenno) e l'attentato a Kennedy.

La Pasqualina (il nome, formalizzato nel 1986, è quello con cui è sempre stato conosciuto il locale) ha attraversato oltre un secolo di storia, le generazioni si sono succedute alla sua guida e si è trasformato gelateria, pasticceria, cioccolateria e sala da tè.

61319Prima una, poi quattro: oltre alla sede storica di Almenno (che è stato dichiarato Attività Storica della regione Lombardia), c'è ne è una a Bergamo, una a Porto Cervo e, ora, una nuovissima a Milano in via de Amicis 44.

Le quattro Pasqualine oggi sono gestite da Riccardo, pronipote dei fondatori. Colui che ha deciso di puntare sulla produzione casalinga: prima il gelato, poi i prodotti da forno. E sulla scelta degli ingredienti, coltivata con lo stesso entusiasmo delle calorose amicizie con i produttori: del latte, delle ciliegie o della frutta secca, della liquirizia calabrese, dei limoni sfusati di Amalfi o dei pistacchi di Bronte.

Nei quattro locali (e anche in giro per Bergamo con un'agile bicicletta) si propone un gelato ricco e cremoso. Denso di gusto e forte di un'esperienza centenaria (narrata anche in suggestivo volume illustrato con foto d'epoca), da riscoprire a ogni assaggio.

Livia Fagetti
30 luglio 2014

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