Il ristorante Joia di Milano ha ospitato il primo concorso internazionale di cucina vegana e vegetariana, The Vegetarian Chance, appunto. Patron del contest lo chef stellato Pietro Leemann, che lo ha organizzato per tanti motivi, primo tra tutti, il più lapalissiano: non c'era e se ne sentiva il bisogno.
Il concorso non è stato solo un evento di vegetariani per vegetariani, ma era rivolto a persone interessate a lavorare su uno stile di vita diverso. Ad aprire i lavori è stata Cinzia Scafidi di Slow Food, che ha voluto sottolineare, in particolare, come ci sia oggi un consumo eccessivo di proteine animali, spesso di bassissima qualità. Se riflettiamo sullo slogan stesso di Expo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, appare chiaro come nutrire il pianeta non possa significare solamente nutrire le persone, ma anche pensare ad una sostenibilità generale, per l'uomo e per la natura di cui è parte.
Pietro Leemann parla di ideale, non di ideologia. Se un'ideologia tipicamente divide le persone, un ideale le lega tra loro, le raggruppa e le spinge a fare scelte più consapevoli. Questo concorso ha voluto semplicemente ampliare questa rete di persone, unite dall'ideale di una alimentazione più sostenibile, senza imporre nulla. L'Italia è il secondo paese al mondo con il più alto numero di vegetariani, il primo è l'India. Il nostro paese è quindi un paese che sta scegliendo di vivere in modo più sostenibile, una bella notizia.
Gli otto chef partecipanti provenivano da diversissime realtà, non necessariamente vegetariane, ed erano:
Carla Aradelli, ristorante Riva Ponte dell'Olio (Piacenza), Daniela Cicioni, cuoca freelance, Mario Gagliardi, ristorante Il Cascinale Nuovo (Isola d'Asti), Femke van den Heuvel, ristorante Vlamindepan Haarlem (Paesi Bassi), Antonia Klugmann, ristorante Venissa (Venezia), Alberto Quadrio, ristorante Asola-Cucina sartoriale (Milano), Anders Ramsay, Elwing&Co catering Solna (Svezia) e Matteo Rizzo, ristorante Il Desco (Verona).
Ad aggiudicarsi la vittoria è stata Daniela Cicioni, che ha convinto la giuria composta, tra gli altri, da: Pietro Leemann, Gualtiero Marchesi, Marco Bianchi e Gabriele Eschenazi. Daniela Cicioni ha conquistato anche il pubblico di giornalisti, rimasto estasiato, durante l'assaggio, dalla bontà del suo piatto: cous cous di mais con cagliata di mandorle affumicata, fiori di zucchina essiccata e ortaggi. Una vera delizia per il palato. Il secondo posto è andato a Femke van den Heuvel ed una menzione speciale ad Antonia Klugmann. Insomma, un podio completamente in rosa che ha convinto tutti.
Un entusiasta Pietro Leemann ha concluso dicendo: “Un Cuoco con la C maiuscola rappresenta se stesso nei suoi piatti. In questo modo la cucina diventa autentica. Tra i partecipanti al concorso, ci possono essere caratteri diversi, chi è più maturo, chi più innovativo, ma comunque possiamo dire che per tutti è stata una cucina sincera. La via vegetariana è nuova, tutta da scoprire, c'è grande libertà, non si può copiare e non c'è una tradizione a cui aggrapparsi.”
Stanno nascendo realtà affascinanti, nuove tendenze che non vogliono solo essere una moda, ma vere e proprie scelte consapevoli e sostenibili, con un futuro importante.
Monica Papagna
23 giugno 2014
Photo credits: Giovanni Panarotto