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7 strategie taglia-bollette

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Dal forno alla lavastoviglie, ecco come si può risparmiare energia e gas senza rinunciare al piacere del cibo

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È allarme bollette: i rincari di energia elettrica e gas sono già partiti e ancora di più li sentiremo nei prossimi mesi. Quindi, urge una soluzione, anche in cucina. Ecco sette suggerimenti per contenere, giorno i consumi di energia e di gas, giorno dopo giorno, riducendo in modo significativo il totale della bolletta e contribuendo a ridurre l’inquinamento ambientale.    

1. Cucina crudista
La soluzione al caro bollette è cucinare meno, come hanno già fatto 19 italiani su 100, secondo Coldiretti, rivolgendosi verso pietanze che non necessitano di essere cotte. Come insalate, frutta e verdura, che sono gli alimenti principali della cucina crudista, insieme a semi e frutta secca. Ma nell’accezione più ampia del crudismo c’è spazio anche per formaggi e salumi, tartare di carne e carpacci di pesce.  Non tutti gli alimenti, però, si possono consumare crudi. Un esempio d’attualità sono i würstel contaminati dalla Listeria, un batterio innocuo se l’alimento viene consumato ben cotto, ma che può rivelarsi letale se lo si mangia crudo o appena scottato.

2. Utensili “risparmiosi”
Meglio le pentole e le padelle in materiali che conducono meglio il calore, come rame e alluminio, e sempre meglio usarle con il coperchio, per non disperdere il calore. Unica eccezione è se hai un piatto che va solo riscaldato: trasferiscilo in un piatto e mettilo sulla pentola sul fuoco, come fosse un coperchio. Altrettanto importante è metterle sul fuoco più adatto alle loro dimensioni per non sprecare inutilmente il gas. Quanto ai piani cottura l’induzione cuoce i cibi più in fretta e consuma meno elettricità rispetto al gas dei fuochi normali.

3. Cotture a basso consumo
La modalità di cottura a minor consumo energetico è la frittura in pentola, che richiede solo 60 kWh. Che, però, diventano 200 kWh se si usa la friggitrice ad aria. Ma siccome di soli fritti non si può vivere si dovrebbe optare per la pentola a pressione, perché ha il miglior rapporto tra qualità della prestazione e consumi di gas. Merito del fatto che raggiunge più in fretta la temperatura di cottura, permettendo di ridurre i tempi (ad esempio per il riso bastano 7-8 minuti contro i 18 minuti della pentola tradizionale e per i legumi la metà del tempo), e che per mantenersi in temperatura si accontenta di una fiamma molto bassa. Microonde, bollitura e cottura in padella sono più energivori: arrivano a consumare 425 kWh. Ma qualcosa si può risparmiare se si adottano delle buone abitudini: abbassare la fiamma e scaldare nel microonde l’acqua per una tazza di tè o di tisana piuttosto che mettere il bollitore sul fornello a gas. Gli habitué del microonde possono passare anche alla tecnica della vasocottura, che riduce di molto i tempi di cottura.

4. Cottura passiva
Da quando alcuni chef (e Barilla) hanno consigliato di spegnere il fornello quando l’acqua della pasta entra in bollitura, la cottura passiva è diventato un topic sul web. In effetti è un modo furbo per risparmiare sulle bollette senza rinunciare alla qualità di quel che si cucina. Semplicemente si sfrutta il fatto che il calore incamerato fa proseguire la cottura anche a fornello spento (e questo vale anche per le uova e le verdure lessate). L’importante è usare i coperchi, perché così si riducono i tempi e, quindi, il consumo di gas. La cottura passiva si può applicare anche al forno: secondo Altroconsumo, spegnerlo 15 minuti prima del termine previsto  della cottura fa risparmiare circa 0,35 kWh.

5. Forno intelligente
È uno degli elettrodomestici più costosi dal punto di vista energetico: consuma circa 1,2 kWh ogni ora. Per risparmiare si possono ridurre i tempi di accensione (14 euro di risparmio annuo, secondo Enea) e non lasciare mai il forno acceso vuoto, perché fa sprecare circa 0,2 kWh ogni dieci minuti. Adottare la funzione ventilazione è un’altra buona idea perché riduce i tempi di cottura e fa risparmiare circa un terzo dell’energia rispetto all’utilizzo del forno statico. Così come accendere solo la metà inferiore o superiore del forno, se possibile. Altre opzioni per risparmiare: adottare la cottura passiva (vedi sopra, ndr),  infornare più cibi contemporaneamente e, una volta cotti gli alimenti, sfruttare il calore per scaldarne altri.

6. Frigorifero efficiente
La prima mossa da fare è regolare il termostato in posizione intermedia tra il minimo e il medio così da ridurre del 10-15% i consumi elettrici. Poi non riempire mai troppo il frigorifero , sennò l’aria non circola bene, ed evitare di continuare ad aprirlo (magari inutilmente) per non abbassare la temperatura interna. Altrettanto importante è tenere d’occhio quel che c’è in frigo. È, infatti, sufficiente un alimento deteriorato per coinvolgere anche tutto il resto. Dunque si può fare come al supermercato: ossia mettere davanti gli alimenti più prossimi alla scadenza, in modo da ricordarsi di consumarli per primi ed evitare di sprecarli. 

7. Lavastoviglie
Nemmeno l’esigenza di risparmiare sulle bollette può farci rinunciare alla lavastoviglie. Anche perché, per funzionare al meglio e senza sprechi, dev’essere usata con regolarità visto che l’uso costante e la corretta manutenzione ne garantiscono una vita più prolungata. L’importante è farla partire solo quando è a pieno carico perché anche semivuota richiede lo stesso quantitativo di energia: secondo l’Enea, farla andare una volta al giorno anziché due comporta un risparmio di circa 75 euro annui. Altre buone idee: usare i programmi eco (40-55°C) ed evitare l’asciugatura automatica. Nel dettaglio, rinunciare alle alte temperature (sui 75°C) fa risparmiare fino a un quarto dell’elettricità usata in ogni lavaggio mentre lasciar asciugare piatti e stoviglie semplicemente lasciando aperto lo sportello a fine ciclo taglia i consumi sia di acqua sia di energia elettrica (12 euro circa annui, stima Altroconsumo). E senza intaccare la qualità del lavaggio.

Manuela Soressi
Ottobre 2022

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