Occhi gonfi e lacrimanti, naso che cola, difficoltà di respirazione o reazioni cutanee improvvise e urticanti. Le allergie portano sintomi diversi e spesso inspiegabili: siamo convinti di esserci alimentati correttamente e di aver rispettato le regole di igiene e attenzione, ma nonostante ciò il fastidio arriva. Accade soprattutto in primavera e accade più frequentemente per via di quelle che vengono chiamate le allergie crociate: in questo periodo dell'anno le più comuni e diffuse sono quelle che coinvolgono insieme cibo e pollini. E tra gli alimenti più comuni ve ne sono almeno tre a cui fare attenzione: mela, pomodoro, carota, si possono trasformare in insospettabili nemici del nostro benessere, nonostante le loro conclamate proprietà nutrienti.
Un incrocio pericoloso
Le allergie crociate sono allergie alimentari che vengono scatenate non solo dall'assumere un determinato cibo a cui siamo maggiormente sensibili o intolleranti, ma dalla combinazione tra questo e una sensibilità conclamata ai pollini. Questo incrocio di fattori scatenanti causa una reazione – allergica, appunto – detta crociata. Che si mostra in vari modi: un fastidio all'altezza di bocca e naso, un'irritazione all'interno del cavo orale con forti bruciori sono le reazioni più comuni (la cosiddetta sindrome orale allergica). Ma tutta la gamma delle reazioni allergiche è coinvolta e varia da pianta a pianta, da alimento ad alimento, da persona a persona.
La lista è lunga ed è bene, in caso di allergie, avere sempre sottomano o chiaro in mente l'elenco degli alimenti da evitare (ne fornisce un valido specchietto semplificato, per esempio, l'Ipasvi, Federazione Nazionale Collegi Infermieri – clicca qui).
Allergie ai pollini: la stagione è qui
In Italia le allergie da pollini colpiscono il 15 per cento della popolazione e proprio la comparsa dei primi pollini, a inizio primavera, è la prima causa dello scatenarsi dei sintomi stagionali. Che si protraggono fino all'arrivo del caldo. Molti servizi meteo offrono speciali previsioni e specchietti che analizzano la presenza di allergeni nell'aria, uno strumento utile per chi è maggiormente colpito da allergie di tipo respiratorio. Se si è allergici ai pollini e se è in corso un periodo di grande concentrazione di questi nell'aria (dalla betulla alle graminacee, dal nocciolo al cipresso, ma anche altre allergie vanno tenute sott'occhio, come quella al nichel, agli acari, alla parietaria, al lattice), è sempre meglio controllare attentamente la dieta. A partire dagli alimenti, appunto, più comuni.
Betulla e mela
La betulla è un albero presente sulle Alpi, lungo l'arco appenninico ma anche nei centri urbani del settentrione italiano. Il suo polline ha un altissimo potere allergenico e da marzo a maggio colpisce chi è allergico a questa pianta con riniti, congiuntiviti e sindrome orale allergica. Quest'ultima si manifesta quando l'allergia ai pollini si incrocia (tecnicamente si parla di alimenti cross-reattivi) a una serie di alimenti. Tra questi spicca la mela: questo frutto così comune e amato, quando viene addentato causa una cross-reazione nel 30-70 per cento degli allergici ai pollini. Per chi soffre di allergia ai pollini di betullacee, ci sono anche altri alimenti da cui stare lontani: sono pera, pesca, albicocca, ciliegia, banana, noce, nocciola, finocchio, kiwi, prezzemolo, fragola, lampone, prugna.
Graminacea e pomodoro
Fanno parte delle Graminacee addirittura 9mila specie diverse e genericamente le graminacee si trovano laddove vi siano fazzoletti di verde: prati, campagne, ma anche erbe incolte ai lati delle strade, giardini. Quando si parla della famosa febbre da fieno, si fa riferimento proprio alle graminacee. E ancora, ne fanno parte l'omonima gramigna, i cereali, tutte le piante a spiga. Le graminacee sono al mondo la prima causa di allergia e dunque è bene conoscere a memoria la lista di cibi potenzialmente dannosi collegati al periodo della loro pollinazione (in Italia indicativamente da aprile a giugno). Tra gli alimenti sulle nostre tavole, è il pomodoro il più noto a scatenare una reazione allergica potenziata e incrociata. Insieme a lui, meglio dimenticare in quei mesi melone, anguria, kiwi, mandorla, pesca, albicocca, ciliegia, prugna.
Composite e carota
Per chi ama sgranocchiare carote in primavera ed estate, il rischio è alto se si è allergici alle compositae: una famiglia molto vasta che va da carciofo e lattuga alla camomilla, passando per margherite e girasoli, fino alla comune artemisia, la pianta da cui deriva l'assenzio comunemente diffusa nel Mediterraneo e al tarassaco, più conosciuto come "soffione", quel fiore tanto caro ai bambini. Nel caso delle composite, oltre alla carota chi soffre di allergia dovrebbe evitare le stesse colture che fanno parte di questa famiglia, ma anche sedano, melone, anguria, arachide, mela, banana, zucca, cicoria, castagna, peperone, prezzemolo, nocciola, finocchio, anice, mango.
Eva Perasso
10 maggio 2016
Foto Flickr / Grant MacDonald