Paolo Fanciulli, pescatore artigianale di Talamone, ha dedicato la vita alla difesa dei fondali del sud della Toscana, distrutti dalla pesca a strascico illegale. In quelle acque ha realizzato un sogno: La Casa dei Pesci, un museo di sculture sommerse che protegge la costa e ha fatto rinascere la vita sottomarina
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Paolo il pescatore Paolo il pescatore (paoloilpescatore.it), come è conosciuto Paolo Fanciulli, è un instancabile difensore dell’ambiente marino. La sua battaglia passa anche per il pescaturismo, che fu il primo a praticare 30 anni fa, quando ancora portare i visitatori sui pescherecci era vietato.
Un’attività, poi normata per legge, che va ben oltre il giro in barca con pranzo a base di pesce appena catturato. Il pescaturismo nacque per far conoscere ai visitatori il valore dell’ecosistema marino e la sostenibilità della pesca artigianale. Perché prendessero coscienza, come Paolo ripete sempre, che la difesa del mare inizia a tavola, dalle scelte dei consumatori. Privilegiare il pesce italiano ed europeo, a filiera corta, fa la differenza.
“Il mare ci ha dato la vita: non possiamo continuare a prendere, è arrivato per noi il momento di dare”. A dirlo è Paolo il Pescatore, che al mare ha dedicato tutto se stesso, mettendosi in gioco, e a rischio, in prima persona.
Con la sua attività di pesca sostenibile ma soprattutto con la sua battaglia instancabile per salvare i fondali della Maremma dalla distruzione causata dai pescherecci di frodo, ripopolarli di pesci e far ricrescere le praterie di posidonia, veri “polmoni” della vita acquatica.
La casa dei pesci Oggi con La Casa dei Pesci, straordinario museo di sculturesommerse create da artisti di fama, fra Talamone e la foce dell’Ombrone, Paolo ha segnato una pietra miliare nella salvaguardia dell’ambiente marino: l’arte che protegge la natura.
Un progetto visionario, realizzato con l’aiuto di tanti, che vuole ancora crescere: da 39 sculture arrivare a 100; e magari essere un modello replicabile in altre zone. Per sostenerlo si può donare alla Onlus La Casa dei Pesci (casadeipesci.it), a cui andranno anche i proventi delle vendite del libro (2021), che racconta la storia di Paolo.
La lotta di Paolo Ci è voluta una vita perché il suo sogno si realizzasse. La sua lotta solitaria incomincia a 20 anni (inizi Anni ’80), con le prime denunce contro la pesca illegale sotto costa, che le autorità spesso fingevano di non vedere. Seguono intimidazioni e minacce di morte, proteste con altri pescatori artigianali e associazioni ambientaliste, tribunali e sequestri di pescherecci di frodo. Paolo diventa famoso, i media, soprattutto stranieri (inglesi, tedeschi, americani, giapponesi), raccontano la sua storia, ma la pesca illegale ancora non si ferma.
Nel 2006, la svolta: oltre 100 dissuasori, blocchi di cemento cavi che accolgono i pesci e bloccano le reti pirata, sono posti sui fondali tra il parco dell’Uccellina e Porto Santo Stefano, con il sostegno della Regione Toscana, delle cooperative dei pescatori, del Wwf, e grazie alle tante donazioni di aziende e privati. È il primo passo verso la nascita, nel 2015, del museo sottomarino La Casa dei Pesci.