Gemme incastonate tra passato e futuro, Merano e Bressanone sono città gioiello dell’Alto Adige, celebri per i loro magici mercatini di Natale. Piccole ma splendide, i loro centri storici intatti combinano la tradizionale anima sudtirolese con servizi e strutture avveniristiche.
Meta di intellettuali e aristocratici europei e della principessa Sissi nell’Ottocento, Merano ha rilanciato nel 2005 il suo fiore all’occhiello: le terme.
Realizzate in vetro e acciaio, le terme si affacciano sul fiume Passirio e su un parco di 50mila mq e offrono benessere completo grazie a 25 piscine tra interne ed esterne, saune e trattamenti curativi ed estetici eseguiti con materie prime altoatesine, dal fieno di montagna alla mela.
Il clima mite e la rigogliosa vegetazione mediterranea rendono Merano anche una città giardino. 16 ettari di parchi e 18 km di itinerari promettono passeggiate indimenticabili: dal sentiero di Sissi, che porta ai giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, fino alla passeggiata Tappeiner, considerata tra le più belle d’Europa.
Tappe d’obbligo per i più golosi il Pur Südtirol, dove acquistare eccellenze locali come sidro, formaggi di capra o di pecora e speck ricavati da maiali di malga, e il 357 Pizza and Food, “pizzeria gourmet” dello chef Andrea Fenoglio.
L’altra gemma dell’Alto Adige, centro della Valle Isarco è Bressanone, la città più antica del Tirolo. Borgo medievale e poi cittadina rinascimentale, il suo suggestivo centro storico è impreziosito dal magnifico chiostro affrescato del Duomo e dal palazzo vescovile, dove si respira la storia.
A Bressanone si può gustare sia la tradizione all’Oste Scuro sia la contemporaneità all’Alter Schlachthof, recuperato dall’antico mattatoio della città, nel quale i cuochi rivisitano in chiave moderna i prodotti locali: formaggi e carne bio dai masi della Valle Isarco, prodotti freschi ed erbe selvatiche dei contadini.
A sud di Bressanone si trova quello che negli anni Settanta veniva chiamato Lido, il parco pubblico con laghetto. Per anni abbandonato, è recentemente stato fatto rinascere dagli chef Ivo Messner e Phillip Fallmerayer con il ristorante Brix 0.1, dall’architettura alpina contemporanea.