Coltivata nella Sicilia orientale, è una delle più precoci, sul mercato da maggio a dicembre. Bianca, rossa e nera, ha polpa compatta e gusto dolce
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In un angolo della Sicilia orientale Quando a maggio, in gran parte d’Italia, maturano le fragole e le ciliegie, in un angolo della Sicilia orientale si raccolgono già i primi grappoli di uva da tavola: la bianca Victoria e la nera Black Magic, le varietà precoci di Mazzarrone e altri comuni vicini, tra le province di Catania e di Ragusa.
In quest’area vocata, la stagioneincomincia qualche mese prima che nelle altre regioni e si allunga fino a dicembre, con le cultivar medie e tardive: tutte di alta qualità, coltivate qui dagli inizi del secolo scorso, anche se la presenza della vite in Sicilia è millenaria.
Le varietà Premiata con l’Igp nel 2003, oggi l’uva da tavola di Mazzarrone è tutelata da un consorzio di 140 soci ed è molto apprezzata anche all’estero. Le varietà prodotte coprono la classica gamma di colori: la bianca, con la buccia dal bianco-crema al giallo dorato; la rossa, dal rosso-palissandro al blu-rosso; e infine la nera, con gli acini neri-blu intenso, vellutati con riflessi perlacei. Le cultivar più apprezzate sono l’Italia (nella foto a sinistra), a maturazione tardiva fino a dicembre, dai grossi grappoli e l’alto grado zuccherino; e la Red Globe, rossa e dolcissima.
Usi in cucina Tutta l’uva del comprensorio ha polpa compatta e sapore dolce e gustoso ed è anche preziosa per la salute, come sottolinea il consorzio che ogni anno a settembre, in collaborazione con gli enti locali, organizza il Festival Internazionale dell’Uva da Tavola Igp di Mazzarrone. Gli acini sono perfetti al naturale, come fine pasto delizioso e digestivo, oppure in cucina nelle classiche preparazioni dolci (gelati, sorbetti, crostate), nelle confetture da abbinare a formaggi dal gusto deciso oppure nei piatti salati.
Piatti e abbinamenti Una specialità siciliana è la mustata (mostarda), che viene servita calda al festival dell’uva: si tratta di mosto cotto addensato con farina di riso e arricchito con mandorle, cannella e chiodi di garofano.
Fra le pietanze, lo chef del Casale dei Consoli a Sciri suggerisce l’orzotto con salsiccia e uva bianca e rossa. Ma il gusto fresco degli acini è perfetto anche nelle insalate, di cereali, di pollo e formaggi, di verdure; abbinato alle carni, soprattutto maiale e vitello; ai filetti di pesce.