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Il Pistacchio di Bronte per dolci, panature o ripieni

Luoghi e PersonaggiMade in ItalyIl Pistacchio di Bronte per dolci, panature o ripieni

Ottimo per tiramisù, tatin e gelati, viene utilizzato anche a condimento di mortadella, salumi e formaggi

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Raccolti a mano a uno a uno

In Sicilia lo chiamano “spaccasassi” perché si adatta a terreni accidentati e scoscesi ma il suo vero nome è terebinto: è grazie a questa pianta, utilizzata come supporto (portainnesto), che i contadini di Bronte sono riusciti a trasformare desolate colate laviche in coltivazioni di pistacchi d’eccellenza.

21632La raccolta, che avviene ogni due anni e dura circa un mese, coinvolge tutta la cittadina: gli alberi vengono scrollati a mano e i frutti, recuperati a uno a uno, sono poi separati dal mallo e messi ad asciugare.

Protetto da un Consorzio di Tutela, nel 2010 il pistacchio di Bronte ha ottenuto il marchio Dop ed è festeggiato tra settembre e ottobre con una grande sagra ricca di golosità: torte, creme, croccanti, gelati ma anche cioccolato, miele, liquori, farina, olio, pesti per la pasta e persino uova di Pasqua e panettoni.

Dalla mortadella al gelato

Dai gelati alle torte ai biscotti, il matrimonio dei dolci con i pistacchi è un grande classico: tra le tante delizie, da provare l’irresistibile connubio con il cioccolato; la panna cotta e il tiramisu, che con i pistacchi diventano ancora più golosi; le crêpes con la crema e le tatin spolverizzate con una granella di “oro verde”.

Ottimo per dare un tocco speciale anche alle pietanze salate, il frutto di Bronte viene infatti utilizzato per aromatizzare salumi come mortadella, salame e salsiccia e formaggi tipo caciotta e pecorino.

In cucina diventa un ghiotto condimento per i primi piatti, dalla pasta al pesto al risotto, dagli gnocchi al ripieno dei ravioli fino al cuscus. Stuzzicante per le panature di crocchette, arancini, polpette o bocconcini di formaggio, il pistacchio si sposa anche con le carni: dall’arrosto di vitello al maiale, dal coniglio alle costolette di agnello. Può arricchire le terrine, i ripieni delle verdure e le torte salate e dare sapore ai piatti di pesce, anche crudo in carpaccio e tartare e di crostacei.

di Marina Cella, foto di Maurizio Lodi, ricetta di Livia Sala

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