Buon vino, una cucina povera ma ricca e tanti monumenti, chiese, palazzi tutti da scoprire. Anche viaggiando in treno
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Indiscussa capitale del Barocco,Lecce dimostra come uno degli stiliarchitettonici più chiacchierati possa essere interpretato con fantasia e stravaganza e dare risultati assolutamente insospettabili.
Tra sacro e profano
Nel centro storico cittadino, infatti, le facciate di case, palazzi e chiese esibiscono sculture e decorazioni sempre in bilico tra sacro e profano: putti e mascheroni, festoni di frutta e angeli, cesti di fiorie santi, cariatidi e mostri, con cui, tra '500 e ' 600, i mastri scalpellini hanno impreziosito e abbellito gli edifici cittadini grazie anche all’utilizzo della pietra leccese, un calcare unico per colore (ricorda quello del miele) e per plasmabilità. Molti i monumenti ufficiali, quindi, ma anche molte le decorazioni nate dal capriccio e dalla fantasia che davano (e danno) ad ogni edificio un inconfondibile marchio con i loro arabeschi di pietra.
Una passeggiata nel centro di Lecce parte tradizionalmente dalla piazza dedicata a Sant’Oronzo, il patrono, che la domina dall’alto di una delle colonne terminali dell’antica via Appia, dove si trovano anche l’Anfiteatro romano (foto sotto) e il Palazzo del Seggio.
Ma è Piazza Duomo (foto sotto) la prima, grande, impressionante mise en scene barocca che Lecce esibisce ai suoi visitatori. Concentrati sullo slargo lastricato in pietra trovano posto un campanile (una sorta di grattacielo barocco, quasi un gioco ad incastro di terrazze e balaustre, loggette e piramidi), la facciata laterale del Duomo che, scenograficamente, interpreta il ruolo di prospetto principale ericorda nelle forme più un arco di trionfo che una chiesa, il Palazzo Vescovile con l’alternanza di “pieni” e “vuoti” e il Seminario con una elaboratissima decorazione a bugnato.
Ma in città c’è anche da visitare l’imponente Castello Carlo V con un curioso museo dedicato alla Cartapesta (la tipica e barocca lavorazione artigianale cittadina) o il MUST che, nell’ex Monastero di Santa Chiara, è sede di mostre temporanee ed eventi originali.
Un itinerario barocco
Continuando con l’itinerario del barocco born in Lecce, ecco la Basilica di Santa Croce (foto sotto) che, con la suafioritura pietrificata di fregi, cornici, capitelli, rosoni e decorazioni,è più simile a un gioiello di filigrana che ad un’opera di scultura e, poi, lì accanto l’antico convento dei Celestini, oggi Palazzo del Governo, dalle finestre preziosamente cinte da cornici barocche. Difficile elencare tutte le meraviglie della città, ma anche il più frettoloso dei tour non dovrebbe tralasciare le due chiese di San Matteo e di Santa Chiara. Nellaprima, infatti, l’effetto-sorpresa è causato dall’alternanza di linee concave e convesse, sia nella facciata che all’interno, nella seconda il colpo di scena è dovuto all’uso di linee rette e spezzate che regalano un particolare andamento al prospetto e all’interno di forma ottagonale.
Delizie per il palato
Ingredienti poveri ma cucina ricca, quella leccese, dove i protagonisti sono ciceri e tria (pasta e ceci), orecchiette al sugo alla ricotta forte, riso, patate e cozze e quataru (zuppa di pesce), rustico leccese e i golosissimi pasticciotti, dolcetti ripieni di crema. E il vino? In zona esiste il Puglia Best Wine, che riunisce alcune cantine salentine (in provincia di Lecce) che hanno fatto la storia della enologia locale (Conti Zecca, Candido, Leone de Castris, solo per citarne alcune) da cui escono etichette blasonate di Negramaro, di Primitivo, di Susumaniello.
Raggiungere Lecce in treno
La città di Lecce si raggiunge facilmente in treno, perché servita dalle linee Frecciarossa e Frecciargento.