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Plan de Corones. Ed è subito inverno!

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È una delle montagne più chic e spettacolari delle Dolomiti e per questo tra le più amate dai cacciatori di bellezza e dai fan degli sport bianchi

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Plan de Corones, monte con una vista superba sulla sfilata delle cime più belle del mondo, raggiunge un’altezza di 2.275 metri e dà il nome a tutta la regione turistica tra Brunico, San Vigilio, Valdaora, Chienes e Valle Anterselva, nella parte orientale dell'Alto Adige. È, questo, uno dei comprensori sciistici più moderni della provincia e dell’intero arco alpino, un vero paradiso per gli sciatori, che possono raggiungere la montagna anche in treno. Destinazione gettonatissima, si diceva, da principianti e sciatori esperti per la qualità delle sue piste: oltre alle famose Black five del Kronplatz (questo è il nome, tedesco, del monte e del suo comprensorio), ci sono altri splendidi tracciati (oltre un centinaio di chilometri) buoni per tutti gli sci, una trentina di impianti di risalita e, da quest’anno, la nuova pista Sorega, vicino alla famosa pista Erta della Coppa del Mondo che si terrà il 24 gennaio 2023 a San Vigilio. Gli incontentabili, poi, possono, con un transfer dello skibus alla stazione a valle della cabinovia Piculin, raggiungere ogni 20 minuti la località Sompunt (Sponata) in Alta Badia e da qui in un’ora, sci ai piedi, arrivare a Corvara, dove ci si può inserire nella famosa Sella Ronda.

Tutte le attività per sciatori e non
Tutto qui? No, certo: l’offerta del Kronplatz continua con una fittissima rete di anelli da fondo disegnati per soddisfare i desideri delle diverse tipologie di fondisti, cominciando da Anterselva, passando alla pista del Passo delle Erbe e da San Vigilio a Peder nel Parco Naturale, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Ma Plan de Corones non è solo sci e con una  proposta a 360° di sport bianchi accontenta ogni fascia d’età e ogni fantasia, dalla più avventurosa alla più suggestiva. C’è, per esempio, un attrezzatissimo snowpark per snowboarder e freestyler, con una family fun line adatta a tutta la famiglia; non mancano discese per gli appassionati delle slitte ed un tragitto speciale da fare, trainati da una squadra di husky siberiani, alla scoperta del Passo delle Erbe, nel Parco Naturale Puez-Odle. E, tra le attività più adrenaliniche, c’è il parapendio per sorvolare il paesaggio della Val Pusteria, da soli o in tandem. Esperienza altrettanto magica ed appagante è quella dell’escursionismo, in tutte le sue forme: ciaspolate, semplici passeggiate o percorsi più impegnativi: in ogni caso, protagonista è la natura, con i suoi panorami scenografici. Anche se non si sa sciare, la vetta di Plan de Corones merita di sicuro il transfer anche solo per ammirare il panorama. Una volta in cima si raggiunge a piedi il MMM Corones, il sesto museo dell’alpinista Reinhold Messner, dedicato all’alpinismo tradizionale. La vista impressionante sulle Alpi, che si gode dall’edificio uscito dalla matita geniale di Zaha Hadid, è parte integrante dell'esperienza museale: lo sguardo spazia in tutte le direzioni, dalle Dolomiti di Lienz fino all’Ortles, dalla Marmolada alle Alpi della Zillertal. E ancora: in vetta si visita Lumen, un museo visionario che ripercorre la storia della fotografia di montagna, dagli esordi ad oggi. Una sezione fa scoprire i primi scatti montani, le cordate sul Bianco, le arrampicate delle prime alpiniste. In mostra anche le tecniche, gli oggetti, un documentario «dentro un obiettivo» che si apre sulle Dolomiti, un progetto di realtà virtuale e poi la sala degli specchi, un mondo di fotografie di montagna che si riflette su sé stesso in un caleidoscopio infinito. Tutto da provare, fotografare e… postare su instagram.

Suggestioni culinarie
Ultimo ma non per importanza, l’AlpiNN, un bistrò alpino con una vista magnifica sulle Dolomiti e una cucina che sintetizza nei piatti l'equilibrio perfetto tra gusto, essenza, sostanza e i prodotti e sapori locali e montani che hanno fatto la fama dello chef pluristellato Norbert Niederkofler. Ma in tutto il comprensorio non mancano malghe, Hütten, baite pronte a esibire il loro patrimonio di sapori e profumi, di ricette della tradizione e di piatti originali, dalla A di Apfelkiechl (le frittelle di mele)  alla Z della zuppa di fieno, passando per gli Spätzle di grano saraceno, lo Strudel, la carne salada. Ad arricchire di proposte  la cucina locale pensa anche la tradizione ladina. E quindi in tavola, accanto alle presenze rassicuranti degli ingredienti naïf  della montagna dolomitica (speck e pane di segale non mancano mai sulle tavole del comprensorio), si ritrova una serie di piatti rustici nati per soddisfare appetiti robusti. Ecco, per esempio, gli Schlutzer, (più conosciuti come Schlutzkrapfen), i ravioli preparati con farina di segale e di grano, imbottiti con un ripieno di spinaci e serviti con abbondane burro fuso. Ci sono poi i Tirschtlan (o Tirtlen) dei grossi tortelli farciti di crauti (o di ricotta e patate) che vengono fritti in olio bollente. Ma ecco anche gli Hasenöhrl (letteralmente orecchie di lepre),  frittelle per il cui impasto è previsto l’impiego di patate (bollite e passate al setaccio) che vengono poi amalgamate con farina, burro, uova e poi fritte. E le Balotes? Non sono altro che Knödel (che possono prevedere nell’impasto anche l’uso di spinaci) chiamati così utilizzando la terminologia ladina. 

Enrico Saravalle
dicembre 2022

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