Il Moscato d’Asti e l’Asti spumante, due dei vini aromatici dolci più importanti d'Italia, originari del Piemonte dove vengono prodotti. Talmente unici che le colline dove le uve dimorano sono state riconosciute, prime al mondo, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. E talmente inconfondibili che, nel 1983, il Moscato d’Asti è stato ufficialmente insignito dell'ambito marchio Docg (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita). Poco dopo, insieme all’Asti spumante, viene riconosciuto come espressione dello stesso vigneto. Scopriamoli!
Moscato d’Asti Docg
Riconosciuto come uno dei vini più caratteristici della vitivinicultura del Piemonte, il Moscato d’Asti ha un gusto molto particolare. Il sapore delicato ricorda quello del glicine e del tiglio, della pesca e dell’albicocca con sentori di salvia, limone e fiori di arancio. Un mix di sapori e profumi che lo rendono unico e inconfondibile. Con qualche nota di dolce e un tasso alcolico del’11%, il Moscato d’Asti è perfetto da bere freddo per apprezzarne appieno le sue caratteristiche organolettiche. Ma intendiamoci: non stiamo parlando di uno spumante. Il Moscato d’Asti, infatti, subisce, in fase di fermentazione alcolica, un processo differente da quello dello spumante: la sua rifermentazione in autoclave viene bloccata forzatamente nel momento in cui la sua gradazione alcolica raggiunge i 5% vol.
Asti spumante Docg, non uno ma più varietà
I sentori olfattivi richiamano i fiori di acacia, il glicine, l’arancio e il miele di montagna con qualche rimando ai fiori di sambuco, achillea e al freschissimo e aromatico bergamotto. Uno spumante unico nel suo genere che avvolge il palato donando una sensazione di pulizia. È quindi ottimo da consumare durante tutta la durata del pasto. I produttori dell’Asti stanno studiando nuove tipologie di questo meraviglioso spumante, differenti tra di loro in base alla quantità di zucchero presente nell’uva. Grazie ad una nuova tecnica di spumantizzazione sono stati prodotti spumanti Demi Sec ed Extra Dry, fino ad arrivare al 2017 dove hanno iniziato a produrre un Asti Spumante Dry dal gusto armonioso e dalla resa sorprendente.
Ma gli studi non finiscono qui. Recentemente si è aperta la possibilità di arrivare anche ad una tipologia Pas Dosè, Brut ed Extra Brut sfruttando la fermentazione in autoclave (Metodo Martinotti) e la fermentazione in bottiglia il Metodo Classico.
Le denominazioni
Queste denominazioni, stilate dalla Commissione europea, indicano il residuo di zucchero per litro presente in uno Spumante, Prosecco oppure Champagne. Facciamo chiarezza.
Demi Sec: ecco le bollicine tipiche da dessert. Questo tipo di spumante contiene molto zucchero, tra i 33 e i 50 grammi per litro, non a caso viene definito un vino dolce.
Extra Dry o Extra Sec: dal gusto morbido e più avvolgente, i vini Extra Dry o Extra Sec hanno un residuo di zucchero tra i 12 e i 17 grammi per litro.
Dry: sono gli spumanti più dolci, contengono una dose molto elevata di zucchero che può variare tra i 17 e i 32 grammi per litro. Al palato risultano anch’essi molto morbidi e gradevoli.
Extra Brut: secchi e molto acidulati, grazie al basso contenuto di zucchero che raggiunge un massimo di 6 grammi per litro, sono perfetti da bere durante un pasto.
Brut: sono caratterizzati da un gusto leggermente acidulo che li rende perfetti per pasteggiare, contengono al massimo 12 grammi di zucchero per litro.
Brut Nature o Pas Dosè: indica un vino che contiene un dosaggio di zucchero molto basso: inferiore o uguale a 3 grammi per litro, il risultato è un vino dal sapore molto deciso e secco che si accompagna perfettamente a cibi saporiti.
L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg sono amati in tutto il mondo grazie alla loro versatilità di abbinamento, al basso tasso alcolico e al loro gusto unico: anche per questo sono perfetti per essere sorseggiati durante i mesi più caldi.
Non a caso, il Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg ha iniziato una collaborazione con il bar specialist e flair bartender Giorgio Facchinetti per posizionare anche nel mondo dei cocktail e della mixologia questi due straordinari prodotti. Non male, vero? Per l’occasione il bartender d’eccellenza, andrà a creare una speciale drink list, studiata appositamente per esaltare, all’interno di cocktail innovativi e creativi, le qualità e le caratteristiche dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti Docg. Irresistibili!
Il Consorzio per la tutela dell’Asti
L'antichissimo Consorzio per la tutela dell’ASTI Docg ha fin da subito perseguito un solo obiettivo: promuovere e valorizzare l’Asti Docg e il Moscato d’Asti Docg in Italia e in tutto il mondo. Ad oggi, il Consorzio riunisce più di 4.000 aziende vitivinicole piemontesi e vanta una coltivazione molto estesa d’uva Moscato bianco: circa 10.000 ettari di vigne piantate su terreni che hanno pendenze tra il 40% e il 50%: talmente impervi che non è possibile intervenire con macchine agricole, il lavoro può essere svolto solamente a mano. Pensate a quanto lavoro c’è dentro e dietro ad una bottiglia di Moscato d’Asti o d’Asti spumante. Incredibile!
Il laboratorio di analisi del Consorzio
L'importanza di questi prodotti è tale che il Consorzio gestisce un laboratorio di analisi interamente dedicato ad essi. Il suo compito? Rilasciare certificati, fornire certificazioni per le esportazioni e collaborare con enti di ricerca e aziende per svolgere studi scientifici. Il tutto per portare sulle nostre tavole sempre prodotti d’eccellenza e di altissima qualità.
Attività del territorio per quest’estate
Dal 18 al 25 luglio, presso gli Archi Romani di Acqui Terme potrete partecipare ad Archi’n Rock, una manifestazione ad ingresso libero che vedrà come protagonisti gruppi musicali italiani emergenti. Ovviamente, durante il festival sarà possibile gustare i piatti tipici e locali accompagnati da dell’ottimo Asti Spumante.
Il 31 luglio, a Ricaldone si omaggerà Luigi Tenco in un festival musicale d’autore corredato con un tour tra le coloratissime panchine giganti dislocate in punti strategici dell’Alto Monferrato. Ah, ovviamente, il panorama sarà mozzafiato!
luglio 2021