Angoli segreti, chiese medievali, portici. Affreschi rococò, decori in stile liberty, palazzi neorinascimentali. Ma soprattutto i profumi e i sapori della migliore cucina padana. Ecco Modena, destinazione ideale per amanti della buona tavola, che mentre scoprono il fascino del capoluogo emiliano, possono fare provviste di grande qualità in vista delle feste.
Monumenti e memorabilia, infatti, raccontano le trasformazioni dell’antica città romana in un ricco comune medievale e, quindi, nella capitale barocca del Ducato degli Estensi. Esempio unico di arte romanica è il Duomo, progettato da Lanfranco, archistar dell’anno 1000, e arricchito dalle sculture a soggetto sacro e profano (mostri e animali fantastici, favole, la leggenda di re Artù) di Wiligelmo, uno dei più celebri artisti del tempo. Non contenti i modenesi commissionarono ad altri scultori (“i maestri Campionesi”) l’insolito pulpito che attraversa tutta la navata e racconta con la vivacità di una “striscia” a fumetti i Vangeli.
Dal Palazzo Ducale alla Casa di Ferrari
A fianco del Duomo, si staglia la Ghirlandina, la torre assurta a logo di Modena. L’uno e l’altra si affacciano su Piazza Grande, la “piazza” per antonomasia, dove notte e giorno la statuetta della “Bonissima” (per alcuni Matilde di Canossa, per altri Monna Bona, che aiutò i suoi concittadini durante una pestilenza) sorveglia che tutto vada per il verso giusto.
Per i curiosi d’arte, c’è la Galleria Estense con opere di Velázquez, Veronese, Guido Reni, Guercino, Bernini. Edificio simbolo della famiglia d’Este, che governò la città dal ’300 all’Unità d’Italia, il seicentesco Palazzo Ducale è oggi sede dell’Accademia Militare, alla cui realizzazione misero mano Borromini, Bernini e Pietro da Cortona.
E la Modena del Terzo Millennio? Pulsa come il motore di una fiammante auto da corsa nel Museo Casa Enzo Ferrari, dedicato alle creature uscite dalle officine di Maranello. In uno spazio hi tech sono ospitate le protagoniste delle grandi sfide sui circuiti di mezzo mondo: fino a tutto gennaio 2014, è visitabile “Grand Prix ”, scenografica carrellata di monoposto che raccontano mezzo secolo di Formula 1.
Una storia di sapore
Dalla A di Aceto Balsamico alla Z di Zampone, l’alfabeto di Modena è tutto da gustare, scoprendo che godere della gastronomiacittadina è anche un modo per conoscere storia e cultura di questa terra. Si prenda l’Antica Salumeria San Francesco, aperta da Telesforo Fini oltre un secolo fa. I banconi originali del primo ’900 propongono salumi e paste ripiene, bottiglie di Lambrusco alle boccettine di Aceto Balsamico Tradizionale.
All’Enogastronomia Giusti, fondata nel ’600, si fa scorta di zamponi e cotechini, parmigiano reggiano e tortellini fatti a mano. Lo shopping continua nell’edificio Liberty del Mercato Albinelli: elaborate composizioni di frutta e ortaggi, trionfi di salumi, formaggi e carni, paste fresche e pane. Per una tappa dolce, ecco l’Antica Pasticceria San Biagio, dove fare scorta di torta delle rose (soffice e profumata di rosolio e agrumi), torta Barozzi (una delizia di cioccolato, caffè e mandorle) e bensone (golosa ciambella), mentre per i segreti del prezioso Aceto Balsamico Tradizionale, ci si spinge all’Acetaia Villa San Donnino, la cui sede suggestiva fu scelta da Bertolucci per girare alcune scene di “Novecento”.
Prezioso “lui” lo è davvero perché la sua produzione è laboriosa e la permanenza in cantina dura almeno 12 anni. Per un parmigiano reggiano comme il faut, c’è infine l’Azienda Biologica Hombre, dove decine di mucche frisone si nutrono con foraggi e cereali biologici. E non è tutto, perché, accanto al caseificio, si può visitare una delle più complete collezioni al mondo di Maserati.
a cura di Daniela Falsitta, foto di Nicoletta Valdisteno, testo di Enrico Saravalle, realizzazione ricette del ristorante Antica Moka