Vette immacolate, natura incontaminata e paesi da cartolina: tutto questo è il Tirolo austriaco, dove non mancano le mete per gli amanti della montagna dura&pura. A mezz’ora d’auto dal Brennero, per esempio, li aspetta la StubaiTal, una delle valli più selvagge della regione. Si snoda per una trentina di chilometri nel paesaggio alpino, è disseminata di una manciata di paesini tutti baite, chiesone barocche e distese di abeti ed è, naturalmente, di una bellezza mozzafiato. Merito anche dell’ottantina di ghiacciai, delle decine di cascate, del centinaio di cime over 3000 che fanno da scenografia alla strada del fondovalle.
Ma non è tutto: ai fan di camminate e biciclettate la valle offre chilometri di sentieri. Come quelli che si scoprono nel WildeWasserPark, il Parco delle Acque Selvagge, paradiso di cascate e ruscelli. Un altro must, dopo l’abitato di Neustift, è poi lo Stubaier Gletscher, una gigantesca coperta di ghiaccio che riveste l’intero massiccio della StubaiTal. Con una cabinovia si arriva a quota 3210, dove si trova lo skywalk Top of Tyrol, un ponte di 9 metri con una vista indescrivibile. E per concludere in bellezza, a Neustift si fa shopping goloso al Bauernmarkt, il mercato contadino del venerdì: dal burro al Topfen (una specie di ricotta) al raro Graukäse, (il formaggio grigio), dalle trote di torrente allo Kaminwurz (un salamino affumicato) fino allo speck.
Sempre alla RathausGalerie vale la pena di salire sulla terrazza del Cafè Lounge 360° da dove si scopre tutta la città. E poi c’è il nuovo edificio del Kaufhaus Tyrol, progettato da David Chipperfield, che ha sperimentato anche qui la sua “architettura a finestre”. Se si vuole però continuare con la “passerella” dei monumenti, non c’è che l’imbarazzo della scelta: ecco l’Altes Rathaus, l’antico municipio sovrastato da una Torre del ‘400, e il Neuer Hof, con il famoso “Tettuccio d’oro”, un balcone coperto da più di 2500 tegole di rame dorato, da dove gli imperatori si affacciavano per ricevere l’omaggio dei sudditi.
Maria Teresa e Sissi risiedevano non lontano da qui, al Palazzo Imperiale, e andavano nella Hofkirche (la chiesa di corte) a ripassare la storia della casata grazie al singolare momumento funebre di Massimiliano I: un corteo di ben 28 statue raffiguranti amici e parenti dell’imperatore. Ma Innsbruck è anche montagna, presente e incombente da ogni punto della città: la Nordkette (il comprensorio sciistico), infatti, si raggiunge in pochi minuti con la funicolare, uno spettacolare impianto progettato dall’irachena Zaha Hadid.
La tavola imperiale e i piatti di montagna
Anche nella cucina del Tirolo Austriaco convivono diverse anime. Accanto alla raffinata gastronomia di corte (un tempo addirittura più famosa di quella viennese grazie ai rampolli bon vivant di casa Asburgo), c’è sempre stata quella contadina e montanara, semplice e frugale, che utilizzava i prodotti genuini della terra, i formaggi prodotti in casa, le carni saporite di maiale.
Una cucina, per così dire, “povera” e molto legata al territorio, ma che oggi è ancora amata e apprezzata, anche tra le vie eleganti di Innsbruck: non è difficile, girando per il centro storico, imbattersi in locande e ristoranti che esibiscono con orgoglio il marchio “Tiroler Wirtshaus” (cioè “trattoria tirolese”) e garantiscono una cucina a chilometri zero, con prodotti e ricette supertradizionali.
a cura di Cristiana Cassé, testi di Enrico Saravalle, foto e realizzazione dei piatti di Ilva Beretta