Su e giù lungo lo Stivale, a cercare itinerari insoliti dalle Alpi al Canale di Sicilia, lungo i rilievi dolci dell’Appennino o sulle coste baciate dai nostri mari. Un turismo di prossimità? Certo. Quello, però, che preferisce alle alte velocità la possibilità di raggiungere le tante località italiane grazie ai treni regionali. Tutto per scoprire un’altra Italia, più vera, perché, grazie a queste rilassanti velocità, dai finestrini i panorami non hanno più segreti e il viaggio è già una vacanza. Una vacanza che sa valorizzare, con una mobilità sostenibile, le aree interne del nostro Paese, le città d’arte, i piccoli borghi.
Borghi da scoprire in treno
A meravigliare il viaggiatore curioso ed ecoattento che sceglie il treno per le sue scoperte ci sono, infatti, i Borghi più belli d’Italia, piccoli tesori di arte, di storia, di cultura, che si raggiungono, da nord a sud, con quasi 600 collegamenti ferroviari al giorno. Borghi gioiello, verrebbe da dire, come Castel Gandolfo, una delle piccole capitali dei Castelli Romani, adagiata sui Colli Albani, a due passi da Roma. Lo si raggiunge con il Castel Gandolfo Link, il servizio combinato treno + bus, che collega Roma Termini e le Ville Pontificie di Castel Gandolfo: nel piazzale antistante la stazione cittadina, infatti, si sale sull’autobus che, in pochi minuti e senza stress, accompagna fino all’ingresso della residenza estiva del Papa.
Come un Papa
Uno degli atout del borgo è, infatti, quello di essere un Vaticano extra moenia perché dall'inizio del ‘600 è diventato il luogo di villeggiatura della corte papale, ospitata in un sontuoso Palazzo Pontificio, vero e proprio resort di lusso. Vacanze papali a parte, Castel Gandolfo è una tappa obbligata di qualsiasi tour dei Castelli, un grande attrattore e punto di partenza per scoprire il territorio. “Lui”, prima di tutto, esibisce un centro storico, che sembra studiato apposta per sedurre (dopo quelli del Grand Tour) anche i viaggiatori del Terzo Millennio. È una raccolta di opere d’arte difficile da trovare altrove: oltre agli interni (quasi da museo) del Palazzo Apostolico, nel centro storico si ammirano la cupola del Bernini nella Collegiata di San Tommaso da Villanova e le eleganze neoclassiche di Thorvaldsen e di Valadier a Villa Torlonia.
Lago e giardini
E poi ci sono i giardini a picco sul Lago di Albano, una immersione totale tra colori e profumi, tra siepi di mortella e viali dedicati a fiori ed essenze. Nei Giardini Papali si trova pure la Specola Vaticana, ovvero l’osservatorio Astronomico la cui cupola è ormai divenuta parte integrante di qualsiasi scorcio dei colli Albani, ma anche i resti di una villa romana appartenuta all’imperatore Diocleziano. Come se non bastasse, in un paio d’ore di cammino si fa il periplo del Lago Albano, inoltrandosi in un bosco di lecci, carpini, noccioli e incontrando l'Emissario del Lago Albano, Luogo del Cuore FAI e straordinaria opera d'ingegneria idraulica portata a termine dagli aediles romani, per far defluire le acque del lago nel Tevere.
Patria della porchetta
Ma, attenzione, non solo imperatori e papi sulle rive del lago di Albano: Castel Gandolfo ma anche gli altri Castelli sono stati (e sono ancora) il set di una dolcevita rurale, di gite domenicali, di sagre e di feste paesane: non è un caso che proprio nei Castelli sia nato uno dei cibi di strada più famosi d’Italia: la porchetta. Ce ne sono di buone anche in altre regioni, ma -assicurano gli esperti- quella vera si mangia qui, speziata, profumata di aglio, pepe nero, rosmarino e maleducata (molto ben condita).
Vini e zafferano
La zona dei Castelli è particolarmente vocata per l’allevamento dei vitigni a bacca bianca e regala, quindi, vini eleganti e aromaticamente intensi, come il vino DOP Colli Albani, uvaggio di Malvasia eTrebbiano o come il Cannellino di Frascati Docg, una vendemmia tardiva che si sposa idealmente con formaggi freschi e pasticceria secca. Altra gloria locale è la Guancia di Canonico pesca rosea e vellutata il cui sapore particolare deriva dal terreno vulcanico su cui viene coltivata. Ultima golosità, ma non per importanza, lo Zafferano Monticiano, piantato e raccolto a Monte Compatri (un altro dei Castelli): gli stimmi sono impiegati nelle ricette tradizionali e i petali (eduli) colorano, profumano e insaporiscono insalate croccanti, piatti di pesce, dolci al cucchiaio.
Come arrivare
I collegamenti diretti tra Roma Termini e Castel Gandolfo sono giornalieri grazie ai treni di Trenitalia, da Roma verso Albano Laziale, Velletri e Frascati con le principali fermate a Ciampino, Marino e Castel Gandolfo. Dalla stazione di Castel Gandolfo, poi, si raggiunge il centro storico con un bus di linea.
luglio 2021
Enrico Saravalle
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