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Casa Artusi: centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana

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Storia e presente convivono nel centro di cultura gastronomica romagnolo di Forlimpopoli, dove si pratica e si insegna quella cucina domestica tanto cara al grande Pellegrino. Andrea Erbacci è lo chef del ristorante, con annessa enoteca, di Casa Artusi

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La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene
A Casa Artusi si respira l’amore e la passione per la cucina italiana di casa, gli stessi che spinsero Pellegrino Artusi a scrivere e pubblicare a sue spese il manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene.

Ristampato decine di volte dalla prima edizione del 1891, arrivato indenne fino a oggi e tradotto in tutto il mondo, è considerato il testo fondatore della nostra cucina nazionale, basata sulla diversità, le tradizioni locali, le infinite varianti dei piatti di casa. E unificata dal gastronomo di Forlimpopoli in un’opera collettiva, che si arricchì negli anni con il contributo dei lettori, con le tantissime lettere di suggerimenti e proposte: dalla prima edizione all’ultima in vita, le ricette, numerate, passarono da 475 a 790.

La casa della cucina italiana “Un libro scritto con gli italiani”, dice Laila Tentoni, direttrice di Casa Artusi. “Una raccolta di piatti semplici, a base di prodotti di stagione, che guarda più al futuro che al passato: basta leggere il frontespizio dell’ultima edizione del 1911 per capirlo. L’epigrafe Igiene, economia, buon gusto indica tre capisaldi della cucina borghese e popolare del tempo, che l’autore rispettò sempre nel suo testare e ritestare tutte le ricette con l’aiuto del cuoco e della governante Marietta. Tre valori che oggi non potrebbero essere più attuali”.

Casa Artusi
Lo stretto rapporto con il presente è anche il filo conduttore del complesso di Casa Artusi, non solo uno spazio museale con una ricca biblioteca e cimeli artusiani, un centro di cultura che ospita convegni e incontri, ma anche un luogo di quel “saper fare” caro all’Artusi. Appassionati e professionisti possono migliorare le proprie capacità alla Scuola di cucina, seguendo i corsi dei maestri e degli chef sulle specialità della nostra tradizione, con focus sui piatti di casa. L’associazione delle Mariette, dedicata alla collaboratrice di Artusi Marietta Sabatini, è depositaria delle ricette classiche emiliano-romagnole, che fa rivivere ogni giorno insegnando a preparare specialità come la sfoglia e la piadina.

Il ristorante
Al ristorante lo staff è giovane ma lo chef Andrea Erbacci è affiancato dalla mamma Venerina, che ogni mattina tira la sfoglia a mano; nel menù le ricette artusiane si alternano a quelle della tradizione locale, valorizzando le eccellenze del territorio, con qualche piatto che guarda al futuro. C’è anche molta attenzione alla freschezza delle materie prime, al contatto diretto con piccoli produttori e fornitori scelti, il più possibile a km zero, in linea con le tendenze della nuova ristorazione.

Casa Artusi, non solo un museo 
Come scrive Alberto Capatti, uno dei principali storici della gastronomia italiana e membro del Comitato scientifico di Casa Artusi, “Casa Artusi non è un museo, perché chi entra si attende di ricevere un qualche insegnamento sul modo di assaporare o di preparare i cibi, e chi esce sa che deve cominciare da qualche piatto, leggendo una ricetta. È la casa dove s’impara a vivere meglio, a mangiar meglio nella propria casa. La casa non solo della memoria e della fama, ma dell’appetito“. Continua inoltre quel filo diretto con gli appassionati che un secolo fa Artusi intrecciò con i suoi lettori.

Quindici anni dalla fondazione
Per festeggiare i 15 anni dalla sua fondazione, Casa Artusi con l’Associazione Mariette sta organizzando uno spettacolo di videomapping a tavola: immagini, suoni e animazioni da condividere con il pubblico, in occasione della prossima Festa Artusiana (1° luglio). Tutti gli interessati sono invitati a sostenere l’iniziativa attraverso un crowdfunding (ideaginger.it).

Marina Cella
Giugno 2022

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