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Simonetta Agnello Hornby: la cucina è un atto d'amore

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Intervista a Simonetta Agnello Hornby, scrittrice e appassionata di cucina, mentre prepara deliziosi manicaretti nella nostra cucina

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Incontriamo Simonetta Agnello Hornby sul set di Sale&Pepe, mentre prepara un dolce speciale, una ricetta storica della sua famiglia che vuole regalare in esclusiva ai lettori di Sale&Pepe. Il suo nuovo libro, "Il pranzo di Mosè" (Giunti Editore), è appena uscito e ce ne parla volentieri, mentre mescola e dosa con occhio preciso.

Comincia così una chiacchierata con questa deliziosa e sempre sorridente signora, un colloquio informale che proseguirà tutta la mattina, fino a quando ci troveremo a dividere un taxi.

Simonetta Agnello Hornby, scrittrice, avvocato, cuoca creativa, come lei stessa si definisce -"Io sono una che cucina con le mani", tiene a sottolineare - riesce a conciliare perfettamente il calore avvolgente e affettuoso della dama siciliana con l'efficienza e l'energia scoppiettante dell'avvocato londinese.

Simonetta parla volentieri del suo ultimo libro, dove apre al lettore le porte della casa delle vacanze, nella tenuta di Mosè, vicino ad Agrigento, dove ha trascorso le sue estati da bambina. In questo romanzo con ricette, come lo definisce, Simonetta racconta la vita nella tenuta ai tempi della mamma e della zia Teresa.

E le sue parole affezionate evocano questa grande casa di campagna dove cucinare era prima di tutto un atto d'amore.

"I legami di famiglia e di amicizia si cementano quando si condivide il cibo", dichiara convinta, "e per mamma e zia il sentimento dello stare insieme, del convivio, andava di pari passo con l’impegno sentitissimo di caricarsi della felicità del proprio ospite". Ride e ci racconta un episodio dove sua madre ha portato questa dedizione e cortesia verso un suo commensale all’estremo, e del grande tavolo da pranzo di Mosè che ogni volta si allungava o si accorciava, secondo il numero degli ospiti "perché di ospiti ce ne erano sempre. Per noi il pasto più importante è il pranzo, da sempre, ma anche il tempo passato in cucina è prezioso, è divertimento e anticipazione del consumare quanto preparato con le persone che si amano".

Per Simonetta le ore passate in compagnia sono sempre importanti: un sentimento che si è portata dietro quando è andata a Londra, dove ha sempre cercato di ricevere nella sua casa con lo stesso spirito.

L'unico piatto, dice, che non è riuscita mai a riprodurre in Inghilterra è  "La tuma dell'argentiere, detta così, perché pare che un argentiere scaltro, divenuto povero, per salvare la faccia e mantenere l'illusione di ricchezza cucinasse la tuma (un tipo di primo sale siciliano) con il soffritto, dando l'impressione ai vicini di cucinare carne tutti i giorni". Come mai proprio questo piatto?  Sorride  "A Londra la tuma non l’ho mai trovata". A Milano però siamo riusciti a comprarla e nella nostra cucina l'ha preparata: la ricetta, veramente deliziosa, è su Sale&Pepe di marzo in edicola.

Francesca Tagliabue
20 febbraio 2015

 

 

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