Una giovane cuoca porta avanti il ristorante di famiglia creando mille varianti per cucinare l'oca
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Rivalutare gli antichi piatti della Lomellina è stato da sempre l’ambizioso progetto di Gioachino Palestro: è nata così 25 anni fa la Corte dell’Oca di Mortara, in provincia di Pavia, nome particolarmente appropriato per un’azienda dove le regine indiscusse sono proprio le oche, che razzolano in grandi spazi aperti mangiando mais, erba e riso, seguite e controllate ancora prima della nascita.
Oltre a produrre la più vasta gamma di specialità, dal volatile pronto per il forno, al fegato grasso, fino al salame d’oca cotto Igp tradizionale di Mortara, la Corte dell’Oca apre, su prenotazione, la sala adiacente al negozio per pranzi e cene esclusivi. Tema, inutile dirlo, l’oca cucinata secondo le ricette tipiche locali.
In cucina per passione
Daniela, figlia di Gioachino Palestro, dopo aver conseguito il diploma alla Scuola Alberghiera e aver fatto esperienza in alcune autorevoli cucine, come quella dell’Harrys Bar di Londra e del ristorante di Sadler Chic’n Quick a Milano, è tornata in famiglia per occuparsi in prima persona della cucina della Corte dell’Oca, dove organizza pranzi e cene con entusiasmo e competenza.