Negli spettacoli del trio Food Ensemble la preparazione dei piatti si fa musica e concerto proponendo una forma d'arte che coinvolge tutti i sensi, rende felici e pure sazi
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Fanno musica da mangiare. E cucina da ascoltare. Il trio reggiano Food Ensemble trasmette molte emozioni, diverse e piacevoli. Lo fa esibendosi sul palco di un teatro, attrezzato con una cucina provvista degli utensili per preparare piatti ottimi e creativi come quelli che pubblichiamo in questo servizio. Non si tratta però di uno show cooking come tanti altri ma di un vero concerto, in cui lo strumento è il cibo. Mentre lo chef Andrea e il sous chef Marco sono intenti a tagliare, pestare, spezzettare, friggere, bollire o frullare, Francesco si dedica alla campionatura dei rumori emessi dagli ingredienti e dalle tecniche di preparazione trasformandoli in brano musicale. "Registro i suoni in tempo reale e poi li riproduco manipolandoli con strumenti elettronici. Li trasformo in una ritmica che diventa la parte portante del brano. Quando la composizione raggiunge il suo culmine, i piatti si riempiono, la musica esplode e gli spettatori gustano la ricetta", ci spiega il musicista. "L'effetto è un bombardamento di stimoli che genera grande coinvolgimento", assicura lo chef Andrea. "Proprio come in un rapporto d'amore, lo spettatore passa da una fase di stupore a una di eccitazione, per finire con il momento della coccola, del rilascio del piacere, uno stato di assoluto benessere". Ma quali cibi sono più "intonati"? "Le nostre ricette (5 a spettacolo) cambiano, ma sicuramente non si può fare a meno della croccantezza. Un sedano freschissimo che si spezza ha un suono irresistibile, così come il pane fragrante, la frutta secca da sgusciare e far saltare in padella. Rendono molto anche le chips che sfrigolano nell'olio, il coltello che trita il soffritto, il frullatore che trasforma le salse in crema", ci svela Marco, il fonico e sous chef che per catturare al meglio ogni tipo di rumore sceglie il microfono ideale. Quest'anno lo spettacolo prevede importanti novità. Tra queste, un assolo di fermentati attraversati da un fascio di luce. Al variare della luminosità, cambiano le note emesse dai vasi. E tra il pubblico l'acquolina certamente salirà.