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Extravergine da amare

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Il consorzio Opera Olei riunisce sei produttori di oli monocultivar di eccellenza che credono nell'importanza della qualità e vogliono diffonderne la conoscenza

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L'olio extravergine di qualità è un vero ingrediente, anzi, come dice con una battuta lo chef Matia Barciulli, un "ingrandiente" che nel piatto lascia un segno ben visibile: esalta i sapori, regala sfumature inedite, esprime la biodiversità di un territorio. Eppure in Italia, terra di uliveti millenari, la cultura dell'olio stenta ancora ad affermarsi. Il consorzio Opera Olei, che dal 2014 riunisce sei produttori d'eccellenza, si è posto questa missione: diffondere la conoscenza dell'extravergine di qualità, in particolare quello monovarietale (con una sola cultivar di olive) in cui i soci sono maestri, farne apprezzare i ricchissimi pregi di gusto e i vantaggi per la salute. In altre parole, trasmettere la passione per un mondo che, al pari di quello del vino, è ricco di storia, cultura, sapori.

Come?
Organizzando incontri e degustazioni, facendo formazione per altri produttori e per gli appassionati nella Scuola dell'olio di Livorno che hanno fondato e infine con una proposta di assaggio che tutti possono sperimentare: una "verticale" di extravergine racchiusa in una confezione speciale, sei pregiati oli monocultivar di intensità crescente, uno per ogni produttore. Ma alle spalle del consorzio c'è il lavoro dei nostri ospiti, frantoiani da generazioni. Molto diversi per origini e produzioni (dal Nord fino al Sud della Penisola), sono uniti da un'idea e un percorso comune verso qualità e sostenibilità. Un punto fermo è l'uso di olive verdi, raccolte in anticipo direttamente dagli alberi: hanno una resa minore (circa un terzo rispetto ai frutti più maturi) ma sono più ricche di polifenoli e vitamina E, le sostanze antiossidanti che rendono l'olio così salutare. Dopo la frangitura, l'olio è subito stoccato a temperatura controllata e il prodotto finale è un'esplosione di profumi e di gusto: ne basta poco per dare carattere a un piatto, anche il più semplice. La scelta dei frantoiani di anteporre la qualità dell'olio alla resa è stata da pionieri, come dice il presidente di Opera Olei Riccardo Scarpellini. Una scelta che va di pari passo con il rispetto per il territorio e la sua biodiversità, la valorizzazione delle cultivar tipiche di ogni singola zona, anche con la messa a dimora di nuove piante. Ciascun produttore, con la sua famiglia, è proprietario dell'azienda: segue dunque la filiera completa, dalla coltivazione alla raccolta, dalla frangitura alla lavorazione, garantendo in prima persona la qualità dell'olio. La squadra dei frantoiani è unita anche nel rispetto per l'ambiente e l'attenzione alla sostenibilità, in una coltivazione che già di per sé richiede poca acqua ed energia. La riduzione degli sprechi e l'utilizzo dei sottoprodotti della lavorazione delle olive sono all'ordine del giorno, come la scelta di materiali ecosostenibili e fonti rinnovabili per i nuovi impianti. Perché l'olio può essere green.

Custodi del territorio
I frantoiani, che provengono da differenti regioni italiane (Trentino, Toscana, Umbria, Puglia, Calabria, Sicilia), valorizzano la biodiversità del proprio territorio con extravergini monovarietali di eccellenza, portatori di profumi, aromi e sapori diversi l'uno dall’altro.

Extravergine da amare

Marco Viola
Erede di una famiglia che da 150 anni coltiva gli ulivi delle scoscese colline umbre (nella foto il calco della mano del padre), ha scelto il bio, privilegiando le cultivar locali. L'olio Il Sincero, prodotto con la Moraiolo, è un fruttato intenso, di grande complessità. Al naso ha note di erbe di campo, al palato è di carattere, con toni di cardo, cicoria, mandorla, spezie.
Azienda Agraria Viola, via Borgo San Giovanni 11/b, Fraz. S. Eraclio Foligno (PG)

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Massimo Fia
È direttore di una storica cooperativa di olivicoltori del Garda Trentino, l'area più a nord d'Europa per questa coltura. L'olio 46° Parallelo (riferito alla latitudine della zona), a base della cultivar autoctona Casaliva, è un fruttato medio leggero, con profumi di erbe aromatiche e mandorle, lieve vena di amaro e note piccanti in bocca.
Agraria Riva del Garda, via San Nazzaro 4, Riva del Garda (TN)

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Salvatore Cutrera
Guida l'azienda di famiglia sui Monti Iblei, in Sicilia, dove ha appena inaugurato un nuovo impianto che è anche centro di ricerca con baglio/museo, area didattica e laboratorio. La cultivar Tonda Iblea è la base dell'olio Primo, fruttato da medio a intenso, con note di pomodoro verde, corposo in bocca con sentori di erbe fresche.
Frantoi Cutrera, contrada Piano D'Acqua 71, Chiaramonte Gulfi (RG)

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Domenico Fazari
I suoi uliveti, che la famiglia cura dal 1940, sono nel Parco dell'Aspromonte in Calabria. Domenico è riuscito a integrare la tradizione familiare con strumenti tecnologici innovativi. Ci ha presentato l'olio L'Ottobratico, dalla cultivar Ottobratica, un fruttato delicato, dal profumo di erba fresca, mela e sottobosco, in bocca note amare e piccanti contenute ed equilibrate.
Olearia San Giorgio, contrada Ricevuto 18, San Giorgio Morgeto (RC)

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Giorgio Franci
Punta alla qualità assoluta nell'azienda di famiglia in Val D'Orcia, nata dall'uliveto storico Villa Magra, e valorizza le eccellenze con selezioni speciali e cru prodotti in microzone. Come il Villa Magra Gran Cru, 100% Frantoio, fruttato intenso, elegante e complesso, con profumo erbaceo e gusto potente, ampio e armonico.
Frantoio Franci, via Achille Grandi 5, Montenero d'Orcia (GR)

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Donato Conserva
Nelle sua azienda Mimì, così chiamata in ricordo del padre, la valorizzazione delle cultivar locali va di pari passo con l'innovazione tecnologica. L'olio Coratina, al 100% di questa cultivar, è un fruttato intenso e avvolgente, con sentori di foglia, carciofo e spezie e gusto potente di ortaggi a foglia, mandorla e cicoria.
Mimì, contrada Gravinella sn, Modugno (BA)

Marina Cella
Ottobre 2022

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