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Bianco, rosso e… noir, con il libro di Malvaldi e Bruzzone

Luoghi e PersonaggiPersonaggiBianco, rosso e… noir, con il libro di Malvaldi e Bruzzone

Intervista a Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, autori de “La regina dei sentieri”, il noir ambientato nel mondo suggestivo dei vigneti tutto da… gustare

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Due amiche, Corinna e Serena. La prima è una poliziotta, la seconda è moglie ma anche madre, sommelier e con una laurea in chimica. Sono loro a formare la strana coppia che si trova alle prese con un cold case, la scomparsa di un nobile vignaiolo, e a risolverlo brillantemente.

Le due – nate dalla penna felice e pungente di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, compagni nella vita e nel lavoro – sono, infatti, le protagoniste de La regina dei sentieri (Sellerio, 16 €) noir (ma non troppo) ambientato nel mondo suggestivo di vigneti, tenute e cantine. “Essendo Serena una sommelier – raccontano i due autori -   ed avendo un olfatto sovrasviluppato, il mondo del vino è uno dei mondi dove poteva dare il meglio di sé. Il vino è un microcosmo in perfetto equilibrio tra tradizione e marketing, tra scienza e sciamanesimo, tra vini naturali e un utilizzo raffinatissimo e talvolta esagerato della chimica. E un chimico sommelier, come Serena, è il personaggio ideale in questo ambiente.”  Si aggiunga, per completare il glamour di questo giallo italianissimo, che indizi e ricerche  si svolgono sullo sfondo pittoresco e maliardo di Bolgheri: “un’idea prima che un luogo, peraltro splendido- spiegano Malvaldi&Bruzzone - è un posto dove si può lavorare duro e anche godersi la vita. È il risultato di un incontro fortunato, fra natura e uomo: ci sono tanti posti così in Italia e nel mondo, noi abbiamo scelto Bolgheri perché la conosciamo bene (Samantha è di Venturina, a pochi chilometri da qui, e d’estate viviamo a  Donoratico, il paese più vicino). E i vini sono oggettivamente fantastici: la diversità del territorio, avere il mare davanti alle colline, dà delle possibilità uniche.” Ma il vino non è l’unico co-protagonista de La regina dei sentieri. Serena, non va dimenticato, è moglie, madre e chimica e questo mix di ruoli, di tanto in tanto, la impegna in dissertazioni chimico-culinarie, soprattutto quando si ritrova a preparare la cena a marito e figli. Tra le pagine del romanzo, allora, esce allora il making of di una perfetta pasta alla carbonara con tanto di spiegazioni (scientificamente ineccepibili) sulle dosi, sugli ingredienti, sulle temperature da raggiungere e da non superare. 

Ma - chiediamo agli autori -in cucina l’accoppiata tradizione-chimica è vincente o perdente?

“Sicuramente vincente – rispondono i due-  a patto di sapere quando usare una e quando l’altra. La chimica è fondamentale, prima che per fare piatti nuovi, per capire come mai i processi tradizionali funzionano. La chimica applicata in modo esasperato alla creazione di nuovi piatti invece ci convince solo a metà: a volte nascono delle cose geniali, come per le estrazioni in evaporatore rotante che permettono di avere infusioni e aromi concentratissimi, altre volte invece, come nelle “schiume” o nelle sfericizzazioni, è facile scivolare nella perversione. Magari viene fuori un piatto nuovo, però se fa pietà…”

Da come parlano Malvaldi&Bruzzone rivelano una buona conoscenza di cucina&dintorni… è così? Chi regna tra i fornelli di casa?

“Chi arriva prima… ultimamente di più Marco. Ma, se c’è da preparare una cena per amici, tutti e due, ovviamente litigando e accusandoci a vicenda di reciproco intralcio. Ma i nostri lettori possono stare tranquilli: dopo la Perfetta Patatina Fritta (ricetta uscita dalla penna di due che si trova nel romanzo Chi si ferma è perduto ndr) e la Pasta alla carbonara, non ci vogliamo cimentare in un libro di ricette…ce ne sono già troppi. Sarebbe come se uno chef decidesse di scrivere un romanzo: difficile che venga fuori qualcosa di bello. Però amiamo libri di cucina che riteniamo quasi indispensabili: “Il cibo e la cucina” di Harold McGee, o “La grammatica dei sapori” di Niki Seignit. E poi gli storici italiani: l’Artusi, ma anche “Il cuoco galante” di Domenico Corrado. Non a caso si parla di due grandi eruditi, prima ancora che due esperti di cucina.”

Ci regalate una ricetta?

“Volentieri! La ricetta che ultimamente facciamo di più è il koresh fessanjun, una ricetta persiana a base di pollo, noci e melagrana no noci e melagrana:

Servono: 400 g di petto di pollo a cubetti, 200 g di noci, 1 grossa cipolla bionda, spezie (cumino, cannella, noce moscata, curcuma, pepe nero), sciroppo di melagrana, brodo di pollo.

1) Tostare le noci in forno, 10 minuti a 160 gradi (le noci devono essere fresche sennò diventeranno amare), lasciarle freddare e macinarle

2) In una casseruola, rosolare il petto di pollo a cubetti in olio (dopo averlo asciugato con carta da cucina e salato) finché non è dorato

3) Nella stessa padella, dopo aver levato il pollo, soffriggere la cipolla in un cucchiaio di olio e 1 di acqua finché non è trasparente; quindi aggiungere le spezie (1 cucchiaino di curcuma, 1 di cumino, 1/2 di cannella e 1/2 di noce moscata,1/2 di pepe nero), la buccia di 1 arancia non trattata e lasciare andare per altri 2 minuti

3) Aggiungere il pollo, le noci, il brodo di pollo e lo sciroppo di melagrana, portare a  bollore, abbassare la fiamma e cuocere per 15 minuti

4) Servire con riso in bianco - meglio se basmati, perfetto se cotto in acqua con aggiunta di zafferano – e accompagnare con un bel bicchiere di Vermentino.

Buon appetito e, soprattutto, buona lettura!”

Enrico Saravalle,
agosto 2024

 

Enrico Saravalle
Enrico Saravalle

Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.

Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.

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