La
seppia è un
mollusco cefalopode con corpo a forma di sacco appiattito, provvisto di otto «braccia» attaccate alla bocca e di due lunghi tentacoli retrattili, tutti muniti di ventose. All’interno del corpo sono presenti una conchiglia dorsale,chiamata «osso» e una vescichetta contenente un liquido nero – detto inchiostro – che, in cucina, viene usato per la preparazione di piatti regionali. Il colore della pelle è brunastro. La varietà di seppia più comune è la «Seppia officinalis » o seppia mediterranea, con carni buone,abbastanza tenere e molto apprezzate, soprattutto quelle dei piccoli esemplari che sono adatti per essere fritti o grigliati.
La freschezza del mollusco è riconoscibile dalla pelle iridescente e dalla consistenza dell’inchiostro che è cremoso nella seppia fresca e granuloso in quella «vecchia » o surgelata.
La preparazione alla cottura prevede l’asportazione dell’«osso» (che si sfila facilmente dalla sacca), degli occhi, del becco, delle interiora e della vescichetta con «l’inchiostro ». Le seppie più grosse vanno anche spellate.
Questo mollusco si può gustare semplicemente
lessato, in
insalata, o abbinato ad altri molluschi e crostacei nelle
insalate miste di mare; è ottimo anche
in umido,
fritto e
ripieno.