Il
mango è il
frutto di un
albero delle Anacardiacee coltivato nelle zone tropicali. Si presenta come una grossa drupa, di forma diversa secondo le varietà (le più importanti sono l’indocinese e l’indiana). Anche il colore varia secondo la qualità: il tipo indiano ha sapore leggermente acidulo e forma irregolare e tondeggiante, con buccia che, a maturazione completa, dal verde sfuma al giallo e al rosso.
I frutti della varietà indocinese hanno polpa più dolce e forma allungata e appiattita, con buccia che è tra il verde e il giallo-verde.
Come la maggior parte della frutta tropicale,
il mango è disponibile tutto l’anno, ma il suo consumo è associato al periodo delle feste. Il primo esportatore mondiale di mango è il Brasile, che rifornisce il nostro mercato fino a dicembre insieme al Perù. Nei mesi successivi importiamo dall’America centrale, dall’ Africa e quindi dall’area mediterranea (Israele e Spagna) e in minima parte in Sicilia.
Sono diverse
le varietà di mango coltivate, a seconda dell’origine. La
Kent, che da verde si sovracolora di rosso a maturazione, ha polpa morbida e succosa simile a quella della pesca, di gusto zuccherino; anche la
Keitt, di grandi dimensioni e verde anche quando è matura, ha polpa senza fibre, quasi cremosa; la
Tommy Atkins, con un’accattivante buccia rossastra, ha però polpa fibrosa. All’acquisto, i manghi maturi si riconoscono perché sono morbidi al tatto. Considerata la sua morbidezza, il mango è abbastanza deperibile, per cui va consumato molto rapidamente.
Per
servire il mango, lavate il frutto senza eliminare la buccia. Tagliatelo in 3 fette eliminando quella centrale con il nocciolo. Incidete la polpa con tagli a scacchiera e spingetela verso l’esterno.