Le
cime di rapa, molto simili ai
broccoletti, provengono dalla famiglia delle
rape e sono costituite da ammassi fiorali raccolti prima della maturazione, quando i boccioli sono ancora chiusi. Le infiorescenze vengono raccolte insieme con le foglie più tenere; si cuociono poi, insieme, lessandole in acqua (in tal modo acquistano un sapore più dolce e sono ottime in insalata) oppure saltandole in padella con olio e aglio. Sono ottime come condimento per le
orecchiette pugliesi.
Sebbene simili ai broccoletti, hanno un gusto decisamente diverso. Proprio la Puglia è la regina della coltivazione di questo ortaggio, inserito nell’Elenco dei Prodotti Tradizionali Regionali, diffuso anche in Lazio, Campania e Basilicata in piccoli appezzamenti (700/1000 ettari). Le superfici coltivate sono sufficienti per il consumo italiano e per la richiesta da alcuni paesi (Germania e Svizzera).
La raccolta delle
cime di rapa (a mano, in modo scalare) inizia in ottobre e continua sino a maggio (tutto in
pieno campo, è un ortaggio che resiste al freddo). Le varietà si distinguono in
precoci e tardive o in base al ciclo vegetativo (cima di rapa Natalina, Marzatica - di questo periodo - o Maggiaiola); o ancora, in base alla località in cui vengono coltivate: Mola di Bari o tardiva di Fasano.
All’acquisto la
cima di rapa deve avere steli medio/sottili, colore vivace, foglie fresche, con “bottoni” fiorali verdi serrati e priva dei fiori gialli. Si scartano le foglie grandi perchè più amare e si lasciano solo le più piccole e le cimette. Si conservano in frigo (reparto verdure 4-6°) circa una settimana. Naturalmente, più fresche si mangiano, più risalta il gusto.