Con le loro numerose virtù, entrano in cucina anche sotto forma di olio e farina: sono i semi di canapa
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Semi di canapa, le proprietà Il suo nome evoca le fibre tessili, ma la canapa (Cannabis sativa) è anche un “super cibo” ricco di virtù. I suoi semi contengono calcio, potassio, vitamine e dosi elevate di acidi grassi essenziali, i famosi Omega3 e 6 indispensabili per il benessere della pelle, del cuore e delle arterie. Sono inoltre considerati un portentoso “nutraceutico“, ovvero una sorta di farmaco naturale, soprattutto per le donne: sgranocchiarne un cucchiaino al giorno, da soli o nello yogurt, è utile per contrastare la sindrome premestruale e i disturbi della menopausa, inclusa l’osteoporosi, mentre la mattina a digiuno la stessa dose aiuta a combattere la stipsi.
Come conservarli Esposti a luce e calore, i semi di canapa si ossidano irrancidiscono: per questo è bene conservarli (anche sotto forma di farina) in frigo, in barattoli a chiusura ermetica, per non più di 6 mesi. Meglio i semi interi rispetto a quelli decorticati: saranno più saporiti e meno deteriorabili.
Semi, olio e farina In Medioriente, i semi di canapa si aggiungono agli impasti di pane e dolci e si mescolano ai ceci nella preparazione dell’hummus. Si possono consumare al naturale come spezza fame e sono un gustoso condimento per sughi e contorni, soprattutto se mescolati con un cucchiaino di lievito in scaglie e insaporiti con un battuto fine di prezzemolo e una presa di sale marino integrale.
Dalla spremitura a freddo si ricava un olio di colore intenso e dal gusto delicato che ricorda quello delle nocciole e ha le medesime proprietà nutrizionali dei semi: oltre ai grassi polinsaturi, apporta vitamine A, E e del gruppo B (indispensabili per la salute del sistema nervoso) e ne bastano poche gocce per regalare un tocco di personalità a pinzimoni, verdure al vapore, primi asciutti e minestre.
Infine, sempre dai semi macinati si ottiene una farina fine e ambrata, priva di glutine e molto ricca di fibre e proteine, ottima per arricchire gli impasti di gnocchi e tagliatelle ma anche per addensare budini e frittate. Può essere miscelata, nella proporzione del 10 per cento, con farine rustiche di kamut, segale e farro, che ne migliorano l’assimilazione.