La
caffettiera è un recipiente realizzato in materiali diversi, che serve per la preparazione del caffè. Uno dei più classici è la cosiddetta
«napoletana » composta di due recipienti cilindrici con manico: in uno di questi si trova il filtro che racchiude la polvere di caffè, mentre nell’altro viene versata l’acqua. Le due parti si sovrappongono e quella contenente il liquido viene posata sul fuoco. Quando l’acqua bolle, si leva il recipiente dal fuoco e lo si capovolge: il liquido, filtrando attraverso la polvere, si trasforma in caffè.
La caffettiera più diffusa oggi, a parte i vari tipi di macchine-espresso, è la cosiddetta
«moka» (pare che il suo nome derivi da
Moka, città dello Yemen dove secoli fa un monaco scoprì i semi del caffè in una pianta che cresceva spontanea accanto al suo monastero). La moka funziona con un sistema inverso a quello della napoletana: l’acqua in ebollizione nel contenitore di base, viene spinta verso la parte superiore e, in questo suo percorso, passa attraverso la polvere di caffè contenuta nell’imbuto-filtro che sta al centro delle due parti della moka. E, quindi, si trasforma in caffè. C’è infine la
caffettiera per il caffè cosiddetto «all’americana», composta da un cono in vetro con un foro che sbocca in una caraffa-contenitore in vetro resistente al calore. Si mette il caffè, macinato grosso, in un imbuto di carta-filtro inserito nel cono e vi si versa sopra dell’acqua bollente che cade nella caraffa.