Una buona mangiata di pesce si accosta sempre ad un buon bicchiere di vino, rigorosamente bianco, fermo o bollicine. Qui dipende dai gusti. Ma oggi vogliamo soffermarci su un particolare pesce, trovabile in molte regioni d'Italia, che non delude mai. Le cozze, protagoniste dei migliori antipasti e di primi piatti squisiti, mangiate in riva al mare o in città regalano sempre emozioni sopraffine.
Caratterizzate da aspetti peculiari, talvolta propri di una particolare specie, le differenze influenzano la struttura delle ricette regionali e di conseguenza determinano persino l'accostamento con il vino ideale.
Ci sono delle semplici regole che vale la pena sapere: ad esempio se le si mangia crude, le cozze richiedono vini semplici, asciutti e non aromatici come il Trebbiano, il Bombino e il Bianco d'Alessano. Se invece si predilige una cucina bianca, senza pomodoro i vini più indicati sono il Pecorino marchigiano/abruzzese e il Greco presente ormai in tutta Italia meridionale e il Tocai proveniente dai vigneti veneziani. Se invece lo si preferisce rosso, bisogna aggiungere un elemento dolce aspro che evoca la solare tenerezza dei rosati salentini, accoglienti ed evocativi, i più adatti sulla grintosa sapidità delle cozze tarantine.
Impepata di cozze? Per questo piatto così profumato e così caratteristico dei territori del mare, sarà opportuno scegliere un vino che provenga dalla colline che hanno respirato lo stesso profumo: nei dintorni di Napoli si opta per il Greco di Tufo con le sue note agrumate, fresco e fragrante al palato, oppure un Solopaca di Benevento, più asciutto ed elegante, oppure ancora una Falanghina o un Capri, estremamente caratteristici del posto.Ognuno di questi vini va servito sempre e comunque freddo di frigo, per poter approfittare di tutta la loro semplice, ma armoniosa struttura, ritrovando un costrasto di sapori delicati che si interseca con l'impepata dal gusto estremamente deciso.
La magiore delicatezza delle cozze di Scardovari, allevate nella zona di Rovigo sono dotate di un profumo inconfondibile, per questo l'accostamento migliore è quello di un Garganega dei Colli Euganei. La Sicilia, invce, possiede il Catarratto, un vino che sposa i frutti in maniera eccellente, sopratutto se preparaticon ingredienti che aumentano la complessità delle ricette tipo formaggi vaccini e pecorini e legumi come fagioli, ceci e lenticchie. Spostando l'attenzione verso ovest, si trovano due vini che, in modo diverso, mediano felicemente l'associazione tra i muscoli, le verdure e ele erbe aromatiche delle coste tirreniche. Si tratta proprio del Vermentino, ricorrente in molte regioni del Mediterraneo occidentale, e del Pigato, bianco ligure molto schietto, salino e dalla stoffa adatta a leggere con successo la fusione gastronomica tra il mare e la terra