Stare all'aria aperta, godere della luce del sole sdraiati su un prato verde è un'attività rilassante che piace a tutti, soprattutto se a questa sensazione di relax si aggiunge la gioia della condivisione, del cibo e del buon vino. Con la bella stagione torna il picnic della domenica, da passare in campagn, al mare o in montagna, e ci fa stare bene. Fare la spesa, scegliere cosa mangiare, preparare il cestino con le tovagliette... già questo è un piacere. Non ultimo il vino, che quando si sta in compagnia qualche bicchiere non guasta mai. L'importante è sapere quali scegliere.
Il picnic è un po' una festa, per cui che festa sarebbe senza delle buone bollicine?
I vini adatti ad accompagnare una scampagnata devono poter essere bevuti freschi, così da associarsi alle condizioni ambientali offerte da questa gioiosa occasione e al condiviso desiderio di leggerezza. Ma apposta per questo c'è la borsa frigo che in determinate occasioni è fondamentale. Al vino dunque il compito di non abbandonare mai il suo ruolo di servitore della tavola, al bisogno anche deciso, ma sempre duttile. Nelle bevande del picnic ricorrono con frequenza le effervescenze, di ogni tipo, e il vino non fa eccezione, soprattutto quando l'intonazione gustativa è rotonda, come nel Prosecco di Valdobbiadene e di Conegliano in versione Extra Dry, nelle Malvasie emiliane e in tutti quei fermentati naturali in bottiglia ottenuti da vitigni dall'acidità moderata.
Nel caso si preferisca evitare le bollicine, ottime opportunità vengono da bianchi, rosati e rossi leggeri di cui l'Italia è autorevole rappresentante a livello mondiale. Pensiamo alle provincie di Bolzano e Trento, con la Schiava e il Lagrein chiaro, i monferrini Grignolino e Brachetto, quest'ultimo nella storica versione secca, al Rossese prodotto a Dolceacqua, proprio tra il mare e la terra, ai bianchi dei Castelli Romani, dotati di quella sana rusticità che sfida le ricette vegetariane tipiche della primavera. Le numerose aree vulcaniche campane, si pensi alla differenza tra la Terra di Lavoro, da Caserta alla provincia di Latina, e il nucleo vesuviano, offrono esempi di bianchi, rosati e rossi a base di Falanghina e Piedirosso, uniti da una sapida e pungente leggiadria, compagna ideale di piatti a base di solanacee commestibili come pomodori, melanzane, patate e peperoni. Ma ecco una chicca che in un picnic solitamente non manca mai.. un Lambrusco di Modena Doc. È frizzante, è famoso, è versatile e mai banale: un vero vip che porterà una ventata di esuberanza emiliana tra le portate principali. Questo vino lo si defiisce spiritoso, infatti mette sempre risate e gioia al centro della scena.