Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Dai freddi mari del Nord arriva sui banchi del mercato il baccalà, pesce conservato di indiscutibile bontà. Molti pensano che si tratti di un ingrediente difficile da trattare. Al contrario, bastano pochi semplici gesti per preparalo a cotture veloci che lo valorizzino, rispettandone le caratteristiche.

Baccalà

Che cos’è

Il baccalà è merluzzo nordico (Gadus macrocephalus o Gadus morhua), privato di testa, interiora e spina dorsale, messo sotto sale (deve assorbirne almeno il 18%) e stagionato per almeno 3 settimane, sebbene ci siano produzioni di pregio che prolungano ulteriormente la maturazione. Prodotto tipico dei mari del Nord, questa specie ittica nuota nelle fredde acque di Norvegia, Danimarca, Isole Fær Øer, Islanda e Canada.

stoccafisso

Non confondetelo con lo stoccafisso

Dallo stesso pesce, nelle norvegesi isole Lofoten si ricava anche un altro prodotto, lo stoccafisso, essiccato all’aria (nella foto in alto), non salato. Le due specialità sono spesso confuse, soprattutto perché in Veneto si usa chiamare “bacalà” lo stocco. Chiarito l’equivoco, vale la pena sottolineare come il sapore delle carni del baccalà sia più intenso di quelle dello stoccafisso, la consistenza più umida e, soprattutto, la cottura più rapida.

baccalà già bagnato

Cosa si trova in commercio

In pescheria, il baccalà è venduto a tranci o filetti con la pelle. Può essere ancora sotto sale, da trattare come spiegato in un prossimo paragrafo, oppure già bagnato e pronto all’uso (nella foto in alto). Nei mercati, il baccalà salato si trova anche sui banchi che vendono olive, pomodori secchi e altre specialità di gastronomia. Ne esistono, soprattutto nella grande distribuzione, confezioni sottovuoto, con la polpa tagliata a tranci regolari, senza pelle e, in genere, anche senza lische: sebbene meno saporiti dello “sfuso”, questi prodotti sono piuttosto pratici soprattutto perché si conservano a lungo: anche diverse settimane, contro i 5-7 giorni del baccalà salato e i 2-3 di quello già bagnato. Si trova anche al banco freezer in filetti che, una volta scongelati, sono pronti da cuocere. Una specialità, da scovare nei punti vendita più riforniti, sono guance e persino trippe e lingue, le ultime due dalla cottura più lunga ma amate dalla cucina spagnola e da quella gourmet.

tranci di baccalà

Come scegliere

Diverse le cose che possono guidarvi nella scelta. Partiamo dal colore della polpa, che deve essere bianca, senza parti ingiallite. Importante lo spessore: più tranci e filetti sono alti, più se ne potrà apprezzare la consistenza soda. Le parti più sottili di coda e pancia possono comunque essere utilizzate per ragù e ricette mantecate.

Preparare il baccalà

Le operazioni preliminari

Se acquistato ancora rivestito dalla sua crosta di sale, occorre sciacquare il baccalà a lungo sotto l’acqua corrente fredda (foto in alto), poi metterlo in una bacinella di acqua, sempre fredda, e farlo riposare ammollo almeno 2-3 giorni (a seconda delle dimensioni dei pezzi), cambiando l’acqua 3-4 volte al giorno. Tutto il processo deve avvenire in frigorifero e a recipiente coperto, per evitare che il profumo salmastro del baccalà, piuttosto intenso, possa trasferirsi ad altri alimenti. Il baccalà già bagnato, come dicevamo, è già pronto all’uso ma, se avete tempo, lasciatelo comunque qualche ora in ammollo, per addolcirlo ulteriormente.

spellare il baccalà

Potete eliminare le lische, lunghe e spesse, con una pinzetta da pesce, mentre la pelle viene via più facilmente dopo la cottura (nella foto in alto). Se il baccalà vi serve ridotto in scaglie, anche le spine si possono levare agevolmente dopo la cottura.

Le cotture

La più semplice di tutte prevede di mettere il baccalà in una casseruola di acqua, inizialmente fredda, coprire, portare a bollore e spegnere, lasciando che il pesce si intiepidisca nel suo liquido. In questo modo resta compatto ma al contempo è facile dividerlo in grosse scaglie, perfette per insalate e antipasti.

Baccalà nel latte

Se volete preparare un mantecato, cuocete il baccalà 5 minuti immerso in latte già caldo (nella foto in alto), anche insieme a qualche dadino di patata: spegnete, fate raffreddare tutto nel liquido, scolate, schiacciate con una forchetta e condite a piacere. A proposito: in genere il baccalà non va salato né prima né dopo la cottura. Potete comunque assaggiarlo per verificare se occorre correggere la sapidità. Interessante anche la tecnica dell’oliocottura: scaldate abbondante olio extravergine fino a 75°, immergete il baccalà e tenete 10 minuti su fuoco bassissimo, badando che la temperatura non superi i 70°: l’olio utilizzato si sarà insaporito e potrà essere usato per rifinire il piatto. Come tutto il pesce, anche il baccalà è adatto alla cottura in forno: posate su una placca i tranci (i più adatti sono quelli ben spessi) con la pelle verso il basso, condite a piacere e infornate 10 minuti a 200°.

baccala fritto

Grande classico, la frittura: il baccalà, privato a crudo di pelle e lische, è tagliato a bocconcini che si passano in una pastella di farina e acqua (talvolta, birra o vino bianco) e si tuffano in abbondante olio di semi ben caldo, finché sono dorati. Ottimo, infine, servito crudo per carpacci, tartare o, in versione esotica, per ceviche e sashimi. Attenzione però: la salatura non mette al riparo dal rischio anisakis. Perciò, anche il baccalà deve essere abbattuto tenendolo in freezer 96 ore (4 giorni), e scongelandolo in frigo. Affettatelo senza aspettare che sia del tutto scongelato: in questo modo, otterrete tagli netti.

Come si cucina lungo lo Stivale

Nonostante la provenienza nordica, il baccalà è molto amato nei paesi caldi del Mediterraneo e non solo. Seguendo le rotte nautiche dei mercanti del passato, infatti, si è diffuso dall’Italia al Portogallo fino al lontano Brasile. Non è un caso, perciò, se lo troviamo in molte ricette di cucina regionale nostrana: fritto è irrinunciabile a Roma come a Napoli, in Sicilia si fa alla ghiotta, cioè in umido con patate, in Liguria si cucina anche in agrodolce, sull’Adriatico si fa in casseruola o al forno, e così via.

Le ricette da provare

Dopo tanta teoria... è ora di fare un po’ di pratica preparando ricette della tradizione o creative, naturalmente tutte  base di merluzzo nordico sotto sale!

Partiamo da un fritto: alla milanese, con pastella alla birra (foto in alto), un tempo era servito spolverizzato di zucchero a velo! La frittura è anche il segreto di un agrodolce irresistibile: sono dorati e croccanti i bocconcini ripassati in una salsa sciropposa all’aceto della nostra ricetta con uvetta, pinoli e semi di finocchio. Se l’accostamento dolce-salato vi stuzzica, provate anche la ricetta alla romana con la frutta: mele e prugne secche rendono questo piatto originale e perfetto sulle tavole di festa. Ridotto in crema, è apprezzato dalla Toscana fino al Friuli e alla Slovenia: se vi ispira, provate il mantecato con olive taggiasche e pomodori secchi nella versione firmata dal “bruschettaro” Alessandro Pieragnoli. Nel Nordest si usa abbinarlo alla polenta, che da quelle parti è tipicamente di mais bianco come nella ricetta del baccalà al pomodoro con crostini di polenta (appunto!).

caponata di baccalà

Abbiamo accennato alla Sicilia e riunisce tutti gli ingredienti tipici isolani la ricetta della caponata di baccalà con sedano e cipolle (foto in alto), profumata alla menta. Altrettanto mediterraneo è il baccalà alla pizzaiola con pomodoro, olive verdi e nere e scorzette di arancia. Mentre profuma di Napoli il baccalà con pomodorini del piennolo, specialità campana dal gusto intenso. Una versione primaverile? L’insalata di baccalà e asparagi in salsa verde con il tocco fresco e piccanti del crescione, che rende piacevolmente pungente il dressing di questo piatto.

Baccalà con la panna

Dalla tradizione portoghese arriva la ricetta del baccalà al forno con la panna (foto in alto), deliziosamente gratinato. Mentre dalla Spagna il baccalà al pil pil fatto sfrigolare in padella con un olio al peperoncino e aglio, servito con patate che ne ingentilisco il gusto deciso. Se, infine, volete sperimentarlo a crudo, provate il carpaccio di baccalà con patate e confettura di cipolle: con il suo contorno speziato che profuma di anice, chiodi di garofano e coriandolo sarà perfetto per un menu della Vigilia di Natale.

Francesca Romana Mezzadri
dicembre 2025

Francesca Romana Mezzadri
Francesca Romana Mezzadri

Super appassionata di buon cibo e profonda conoscitrice di fornelli, è una giornalista milanese specializzata che ha fatto del suo goloso hobby una professione. Oltre a scrivere di food e seguire i servizi sul set che mostrano come preparare tanti manicaretti, insegna anche tecniche di cucina in corsi speciali: cooking night, lezioni personalizzate ed eventi con showcooking e cucina a domicilio. Il suo obiettivo è osare e sperimentare (in relax) per portare in tavola solo il meglio. @cuochina

Super appassionata di buon cibo e profonda conoscitrice di fornelli, è una giornalista milanese specializzata che ha fatto del suo goloso hobby una professione. Oltre a scrivere di food e seguire i servizi sul set che mostrano come preparare tanti manicaretti, insegna anche tecniche di cucina in corsi speciali: cooking night, lezioni personalizzate ed eventi con showcooking e cucina a domicilio. Il suo obiettivo è osare e sperimentare (in relax) per portare in tavola solo il meglio. @cuochina