Seguici su Facebook Seguici su Instagram

“Un gran borgo al giorno d’oggi, e che s’incammina a diventare città”, scriveva di Lecco il Manzoni nella prima pagina di un romanzo tanto noto che è superfluo citarne il titolo. Per osservare la città lacustre, oggi come ieri, non c’è punto migliore che la cima del suo più celebre monte, il Resegone. Montagna simbolo che tradisce la vocazione alpestre del Lecchese. In effetti, una volta giunti a Morterone, il paese meno abitato d’Italia, l’aria frizzante e gli effluvi di polenta taragna, prendono ben presto il sopravvento, un tornante dietro l’altro, sull’aroma salmastro del lago e il profumo del risotto al pesce persico. Proprio da Morterone, con due ore di buon cammino, i più esperti raggiungono il rifugio Azzoni (rifugi.lombardia.it), situato sulla vetta del Resegone e con un panorama che spazia su tutto l’arco alpino e sugli Appennini. Sono ripide creste ideali per le arrampicate estive quelle che si raggiungono dai Piani dei Resinelli, sulla Grigna meridionale detta Grignetta. Ma non mancano attività alla portata di tutti come la vista al Parco Minerario che permette di conoscere tutto sui giacimenti di piombo e zinco utilizzati fino al termine della Seconda Guerra Mondiale o la breve camminata che raggiunge il Belvedere del Parco Valentino, un affaccio sospeso nel vuoto che guarda laghi, montagne e pianura lombarde.

Barzio, Storia Manzoniana e Prodotti Locali

La cabinovia a 12 posti dei Piani di Bobbio.Credit: Adobe Stock

Pianori che in estate sbocciano di vita grazie alle greggi di pecore Brianzole, una razza autoctona dalla carne saporita e ideale per farne salumi che corre il rischio di estinzione e che si accontenta di pascolare su zone marginali e terreni scoscesi, inaccessibili ad altri animali. Poi, superato il Colle di Balisio, si raggiunge Barzio. A Palazzo Manzoni, oggi sede del municipio, hanno vissuto per secoli gli avi dello scrittore e dopo una breve visita al centro storico vale la pena regalarsi una pausa con una tazza di cioccolata calda accompagnata dai cabiadini, caratteristici biscotti frollini tutto burro, fatti a mano e riconoscibili dal foro centrale.

Barzio e Moggio: Porte d'Accesso ai Piani di Bobbio e Artavaggio

Lo stracchino quadro, un formaggio grasso, a pasta molle e crudo, tipico delle montagne lecchesi. Credit: Cuboimages

Grazie a un’ovovia, Barzio è anche punto di partenza per raggiungere i Piani di Bobbio (pianidibobbio.com), meta turistica che si può frequentare tutto l’anno: in inverno sono attive le piste da fondo, di sci alpino e uno snowpark per i più piccoli; allo sciogliersi della neve, via libera a passeggiate e pedalate adatte a tutti. A 5 minuti d’automobile da Barzio, Moggio è un’altra meta per un turismo lento nella natura. Una visita si può dedicare alla sua Casa Museo, dove sono esposti alcuni interessanti minerali e fossili. Qualche tempo in più serve per andare alla ricerca di formaggi prodotti nei casolari e, con un po’ di fortuna, acquistare dello stracchino quadro, un formaggio versatile che si esprime con note acidule e pasta elastica se fresco, saporito e cremoso se ha trascorso alcune settimane in cantina.

Piani di Artavaggio: Paradiso Invernale ed Estivo per Tutti

I Piani dei Resinelli. Credit: Cuboimages

Da Moggio un facile percorso porta i più sportivi ai Piani di Artavaggio, dove gli appassionati di escursionismo e di mountain bike trovano il punto di partenza perfetto per trekking di diversi livelli e un’ampia scelta di sentieri. C’è anche una funivia che nella stagione invernale trasforma i Piani di Artavaggio in un paradiso per gli amanti della neve e che sa mettere d’accordo esperti e principianti con percorsi di sci alpinismo e ciaspolate. Il divertimento in quota è aperto però anche alle famiglie con piste da bob e slitte. Per un turismo che non si ferma mai.

BISCOTTI CAVIADINI

Ingredienti:

250 g di farina + quella per la lavorazione, 100 g di zucchero, 100g di burro (oppure, 50 g di burro e 50g di strutto), 1 uovo, 1 cucchiaino di lievito vanigliato per dolci, latte, granella di zucchero, sale

Procedimento per punti:

  1. Disponete a fontana la farina, setacciata con il lievito, e lo zucchero. Aggiungete il burro tagliato a dadini, l’uovo e un pizzico di sale. Impastate fino a ottenere una pasta omogenea. Formate un panetto, avvolgetelo in pellicola e lasciate riposare in frigorifero per circa mezz’ora.

  2. Stendete l’impasto con il matterello, sul piano infarinato, fino a raggiungere uno spessore di 4-5 mm. Con un coltello, ritagliate tanti rettangoli o rombi di circa 7x4 cm. Incideteli al centro con un taglio, praticato nel senso della lunghezza, fatto con il coltello o con una rotella dentellata.

  3. Adagiate i biscotti su una placca rivestita con carta da forno e allargate leggermente l’incisione fatta al centro dei biscotti. Spennellateli con un po’ di latte, cospargeteli di granella e infornate a 180° per 15 minuti.

Per altri itinerari tra sport, natura e gusto nelle montagne lombarde clicca qui