Secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista Nature gli emulsionanti causano malattie intestinali e aumentano l’obesità. Ecco perché
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Come resistere di fronte a un gelato cremoso, una maionese vellutata, una crema setosa? Difficile, anzi difficilissimo… eppure doveroso secondo gli scienzati, quando il prodotto è industriale e contiene i famosi (o forse d’ora in poi dovremmo dire “famigerati”?) emulsionanti. Che sono oltre una dozzina di conservanti usati per rendere perfettamente stabile un cibo e assicurargli la più seducente delle consistenze, altrimenti alterata dalle lavorazioni aggressive dell’industria alimentare.
Da sempre considerati come sicuri (o “gras”, generally recognized as safe, secondo la Food and Drug Administration statunistense), oggi queste sostanze finiscono sul banco degli imputati perché, secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature (leggi qui), causerebbero obesità e malattie intestinali. Le ricerche effettuate dimostrano che l’assunzione dei diversi emulsionanti porta alla riduzione della flora batterica, indispensabile nelle complesse funzioni dell’intestino. In particolare sarebbero la carbossimetilcellulosa e il polisorbato-80 a modificare la flora, causando infiammazioni intestinali, intolleranza al gliocosio, disturbi metabolici e aumento dell’obesità. Anche se le studio non è stato condotto su umani, ma su roditori, i risultati sembrano attendibili, perché i nostri meccanismi biologici sono del tutto analoghi.
Dopo il campanello d’allarme dei ricercatori francesi, che lo scorso anno hanno messo alla berlina i dolcificanti naturali perché causano disturbi metabolici, obesità e diabete, oggi sono dunque gli emulsionanti i nuovi imputati messi in stato d’accusa. Per cui, quando acquistiamo un alimento, prestiamo ancora più attenzione all’etichetta: come sempre, preferiamo liste degli ingredienti corte, facilmente comprensibili e con gli ingredienti principali in testa, ma scorriamo l’elenco fino in fondo, a caccia della voce “emulsionanti” e delle sigle alfanumeriche dietro cui si celano i vari additivi.